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Regionalismo differenziato: incontro a Napoli, Zanin: via da seguire

21.02.2019
18:23
(ACON) Trieste, 21 feb - MPB - "Il Consiglio regionale in quanto espressione dell'intera comunità, delle diverse specificità e differenziazioni territoriali e delle diverse appartenenze politiche è l'istituzione in primis chiamata a rappresentare le istanze e le aspettative del suo territorio perché è quella che meglio le può interpretare e declinare nel rapporto con lo Stato. Per questo le Assemblee regionali devono rafforzare il loro ruolo di rappresentanza territoriale e di intermediazione con lo Stato e cercare di colmare la perdita di fiducia che si registra verso la politica".

E' quanto espresso dal presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, oggi a Napoli per l'incontro di approfondimento che la Conferenza dei presidenti dei Parlamenti regionali ha organizzato sui contenuti del rapporto che il CENSIS su suo incarico ha realizzato su "Il ruolo della dimensione regionale nell'evoluzione del mosaico territoriale italiano - una nuova "constituency" per il prossimo ciclo politico-istituzionale", presentato dal presidente Giuseppe De Rita che ha affrontato anche il tema del regionalismo differenziato.

"Il Rapporto certamente fa emergere l'attualità del regionalismo - sottolinea Zanin -, indicando i punti forti e gli elementi essenziali rispetto a una dimensione sempre più policentrica dei territori e alla costruzione di una classe dirigente solida. Ma conferma anche l'esistenza di divari ampi e crescenti tra territori, anche all'interno delle singole regioni.

"Il Friuli Venezia Giulia non ne esce indenne; anche da noi - rileva il presidente - si registrano diversità significative fra le varie realtà negli aspetti demografici, economici e dell'andamento dell'occupazione e con il dato incontrovertibile che i contesti territoriali legati al lavoro, alla mobilità, al turismo, alla produzione muovono sempre più su piattaforme flessibili che superano confini amministrativi esistenti.

"Al contempo, dobbiamo misurarci con i processi di ri-accentramento che comprimono la rilevanza dei territori - sottolinea ancora il presidente -. Da una parte dobbiamo puntare a individuare aree vaste funzionali per condurre politiche relazionali di livello infraregionale (da qui la proposta delle due aree vaste, quella friulana e quella giuliana); dall'altra, ridefinire i rapporti tra Stato e Regione realizzando un riordino complessivo del regionalismo che porti a una maggiore autonomia su specifiche materie.

"Come Friuli Venezia Giulia ci siamo offerti a modello di riferimento per quei territori che stanno lavorando in tal senso e con la Lombardia abbiamo realizzato lo scorso ottobre un confronto operativo e costruttivo, a Udine.

"Il regionalismo differenziato è la via seguire; ben vengano spazi e campi di autonomia per le regioni ordinarie, ma il percorso, lungi dal condurre a un progressivo appiattimento tra ordinarie e speciali - ribadisce il presidente del Consiglio -, deve prevedere anche per noi contestuale ampliamento delle competenze.

Il lavoro che abbiamo avviato anche con la Commissione paritetica Stato/Regione - conclude Zanin - va in questa direzione".



Il presidente Zanin con il presidenre del CENSIS De Rita e la presidente del Cr Campania Rosetta D'Amelio coordinatrice della Conferenza dei presidenti dei parlamenti regionali
Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin vicino al presidente del Censis Giuseppe De Rita