V Comm: linee di indirizzo per componente regionale Paritetica (1)
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - La V Commissione del Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia è entrata nel merito di una
mozione contenente le linee di indirizzo politico da assegnare
alla componente regionale (Teresa Billiani, Renato Carlantoni e
Salvatore Spitaleri) della Commissione paritetica Stato/Regione
per l'attuazione dello Statuto di autonomia.
Il documento è stato illustrato dal presidente della Commissione,
Diego Bernardis (Lega), ai consiglieri i quali, a loro volta,
hanno depositato delle evidenze su cui hanno chiesto fossero
fatte delle riflessioni. Perciò domani il presidente Bernardis
sottoporrà il tutto ai capigruppo, affinché si decidano
collegialmente le eventuali integrazioni e modifiche. Il nuovo
testo sarà inviato ai consiglieri che potranno sottoscriverlo o
presentare ulteriori modifiche in sede d'Aula, per la seduta
programmata per giovedì 28 febbraio.
Nella mozione preparata da Bernardis, tra le premesse si afferma
che la Commissione paritetica costituisce un momento essenziale
di raccordo tra Stato e Regione e di elaborazione collaborativa
delle norme, da emanare con decreti governativi provvisti di
forza di legge, necessarie a dare piena attuazione e sviluppo
all'autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia, e al pari si
evidenzia la necessità di rafforzare gli strumenti di leva
fiscale in grado di dare maggiore flessibilità al prelievo
fiscale sul sistema produttivo regionale, per consentire alla
Regione di reggere la concorrenza fiscale dei Paesi confinanti.
A seguire, si elencano gli obiettivi prioritari nella
ridefinizione delle relazioni con lo Stato. Innanzitutto, si
affermano gli indirizzi di metodo: instaurare uno stretto
rapporto tra la componente regionale della Commissione paritetica
e il Consiglio regionale attraverso apposite audizioni,
tendenzialmente semestrali, dei membri di nomina consiliare da
parte della V Commissione permanente, allargata ai capigruppo
consiliari e ai rappresentanti della Giunta di volta in volta
interessati.
Poi si esplicitano gli indirizzi di contenuto: finanza degli enti
locali (si adottino norme di attuazione che attribuiscano alla
Regione una potestà legislativa in materia di tributi locali
immobiliari); rapporti internazionali e con l'Unione europea
(sostenere a livello europeo il riconoscimento esplicito del
Friuli Venezia Giulia); federalismo demaniale (trasferire al
demanio e al patrimonio regionale, anche al fine di un successivo
trasferimento ai Comuni interessati, i beni dello Stato situati
sul territorio regionale e che non siano più utilizzati per le
funzioni istituzionali statali); trasferimento di beni
(proseguire nel trasferimento, a titolo non oneroso, di beni
immobili patrimoniali dello Stato che il medesimo non utilizza
più o dismessi); ordinamento degli enti locali (adeguamento della
normativa); lingue minoritarie (si elabori una norma di
attuazione statutaria che definisca nel modo più chiaro e
puntuale l'ambito di esercizio della funzione legislativa
spettante alla Regione); beni ambientali e culturali (valutare
l'adozione di una norma di attuazione che disponga il
conferimento alla Regione delle funzioni amministrative
esercitate dagli organi periferici del ministero per i Beni e le
Attività culturali in FVG); istruzione (trasferimento, alla
Regione, dell'Ufficio scolastico regionale e del relativo
personale, e trasferimento delle funzioni concernenti
l'istruzione non universitaria); università (si valuti
l'acquisizione di nuove funzioni amministrative in materia di
pianificazione e gestione dei finanziamenti alle università
regionali).
E ancora: sanità (nuove funzioni per adozione di decisioni
sull'equivalenza terapeutica tra medicinali contenenti differenti
principi attivi; percorsi alternativi alle scuole di
specializzazione per la professione medica; processi del sistema
di governance degli enti del Servizio sanitario regionale);
contratti pubblici (si avvii la predisposizione di una norma di
attuazione che attribuisca alla Regione una competenza a
disciplinare le procedure di aggiudicazione e i contratti
pubblici, compresa la fase della loro esecuzione, relativi a
lavori, servizi e forniture); viabilità (rinegoziazione con lo
Stato delle funzioni e dei beni in materia di viabilità in quanto
l'attuale articolazione in tre tipi di strade non è funzionale);
edilizia in zone sismiche (trasferire alla Regione le funzioni
amministrative attualmente esercitate dallo Stato, relative alla
concessione di deroghe all'osservanza delle norme tecniche per la
costruzione in zona sismica); statistica (si valuti il
trasferimento alla Regione dell'Ufficio regionale dell'Istat);
uffici giudiziari (ottenere la delega alla Regione, per il suo
ambito territoriale, delle funzioni riguardanti l'attività
amministrativa e organizzativa di supporto agli uffici
giudiziari); giustizia di pace (verificare la possibilità di
esprimere un parere sulla nomina dei magistrati onorari chiamati
a ricoprire l'incarico di giudice di pace); Camere di commercio
(si attribuisca alla Regione competenza in materia di ordinamento
della Camere di commercio); grandi derivazioni idriche (una
competenza in materia di concessioni di grandi derivazioni a
scopo idroelettrico); produzione di energia elettrica (si propone
di intervenire con una norma di attuazione che chiarisca i
compiti della Regione in materia di energia, poiché la potestà
legislativa regionale in materia continua a soffrire le
compressioni statali); marchi collettivi regionali (definire con
maggiore chiarezza la competenza legislativa e amministrativa
della Regione in tema di marchi collettivi regionali, anche alla
luce delle più recenti sentenze della Corte costituzionale).
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)