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V Comm: linee di indirizzo per componente regionale Paritetica (1)

25.02.2019
19:07
(ACON) Trieste, 25 feb - RCM - La V Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia è entrata nel merito di una mozione contenente le linee di indirizzo politico da assegnare alla componente regionale (Teresa Billiani, Renato Carlantoni e Salvatore Spitaleri) della Commissione paritetica Stato/Regione per l'attuazione dello Statuto di autonomia.

Il documento è stato illustrato dal presidente della Commissione, Diego Bernardis (Lega), ai consiglieri i quali, a loro volta, hanno depositato delle evidenze su cui hanno chiesto fossero fatte delle riflessioni. Perciò domani il presidente Bernardis sottoporrà il tutto ai capigruppo, affinché si decidano collegialmente le eventuali integrazioni e modifiche. Il nuovo testo sarà inviato ai consiglieri che potranno sottoscriverlo o presentare ulteriori modifiche in sede d'Aula, per la seduta programmata per giovedì 28 febbraio.

Nella mozione preparata da Bernardis, tra le premesse si afferma che la Commissione paritetica costituisce un momento essenziale di raccordo tra Stato e Regione e di elaborazione collaborativa delle norme, da emanare con decreti governativi provvisti di forza di legge, necessarie a dare piena attuazione e sviluppo all'autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia, e al pari si evidenzia la necessità di rafforzare gli strumenti di leva fiscale in grado di dare maggiore flessibilità al prelievo fiscale sul sistema produttivo regionale, per consentire alla Regione di reggere la concorrenza fiscale dei Paesi confinanti.

A seguire, si elencano gli obiettivi prioritari nella ridefinizione delle relazioni con lo Stato. Innanzitutto, si affermano gli indirizzi di metodo: instaurare uno stretto rapporto tra la componente regionale della Commissione paritetica e il Consiglio regionale attraverso apposite audizioni, tendenzialmente semestrali, dei membri di nomina consiliare da parte della V Commissione permanente, allargata ai capigruppo consiliari e ai rappresentanti della Giunta di volta in volta interessati.

Poi si esplicitano gli indirizzi di contenuto: finanza degli enti locali (si adottino norme di attuazione che attribuiscano alla Regione una potestà legislativa in materia di tributi locali immobiliari); rapporti internazionali e con l'Unione europea (sostenere a livello europeo il riconoscimento esplicito del Friuli Venezia Giulia); federalismo demaniale (trasferire al demanio e al patrimonio regionale, anche al fine di un successivo trasferimento ai Comuni interessati, i beni dello Stato situati sul territorio regionale e che non siano più utilizzati per le funzioni istituzionali statali); trasferimento di beni (proseguire nel trasferimento, a titolo non oneroso, di beni immobili patrimoniali dello Stato che il medesimo non utilizza più o dismessi); ordinamento degli enti locali (adeguamento della normativa); lingue minoritarie (si elabori una norma di attuazione statutaria che definisca nel modo più chiaro e puntuale l'ambito di esercizio della funzione legislativa spettante alla Regione); beni ambientali e culturali (valutare l'adozione di una norma di attuazione che disponga il conferimento alla Regione delle funzioni amministrative esercitate dagli organi periferici del ministero per i Beni e le Attività culturali in FVG); istruzione (trasferimento, alla Regione, dell'Ufficio scolastico regionale e del relativo personale, e trasferimento delle funzioni concernenti l'istruzione non universitaria); università (si valuti l'acquisizione di nuove funzioni amministrative in materia di pianificazione e gestione dei finanziamenti alle università regionali).

E ancora: sanità (nuove funzioni per adozione di decisioni sull'equivalenza terapeutica tra medicinali contenenti differenti principi attivi; percorsi alternativi alle scuole di specializzazione per la professione medica; processi del sistema di governance degli enti del Servizio sanitario regionale); contratti pubblici (si avvii la predisposizione di una norma di attuazione che attribuisca alla Regione una competenza a disciplinare le procedure di aggiudicazione e i contratti pubblici, compresa la fase della loro esecuzione, relativi a lavori, servizi e forniture); viabilità (rinegoziazione con lo Stato delle funzioni e dei beni in materia di viabilità in quanto l'attuale articolazione in tre tipi di strade non è funzionale); edilizia in zone sismiche (trasferire alla Regione le funzioni amministrative attualmente esercitate dallo Stato, relative alla concessione di deroghe all'osservanza delle norme tecniche per la costruzione in zona sismica); statistica (si valuti il trasferimento alla Regione dell'Ufficio regionale dell'Istat); uffici giudiziari (ottenere la delega alla Regione, per il suo ambito territoriale, delle funzioni riguardanti l'attività amministrativa e organizzativa di supporto agli uffici giudiziari); giustizia di pace (verificare la possibilità di esprimere un parere sulla nomina dei magistrati onorari chiamati a ricoprire l'incarico di giudice di pace); Camere di commercio (si attribuisca alla Regione competenza in materia di ordinamento della Camere di commercio); grandi derivazioni idriche (una competenza in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico); produzione di energia elettrica (si propone di intervenire con una norma di attuazione che chiarisca i compiti della Regione in materia di energia, poiché la potestà legislativa regionale in materia continua a soffrire le compressioni statali); marchi collettivi regionali (definire con maggiore chiarezza la competenza legislativa e amministrativa della Regione in tema di marchi collettivi regionali, anche alla luce delle più recenti sentenze della Corte costituzionale).

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



La V Commissione consiliare presieduta da Diego Bernardis (Lega), presente l'assessore Roberti (foto Acon/RCM)