Cr: ddl n.40, relatore di minoranza Russo (2)
(ACON) Trieste , 28 feb - MPB - Per Francesco Russo (Pd), primo
relatore di minoranza a intervenire, il ddl n.40 è l'ennesimo
"treno normativo" divenuto tale nel passaggio in V Commissione.
Sul provvedimento, che - spiega Russo - al momento del suo
licenziamento da parte della Giunta regionale aveva il semplice
compito di apportare correzioni formali a singole disposizioni
regionali, specialmente quella relativa ai termini di
presentazione delle candidature in occasione delle elezioni
comunali della primavera 2019, termini che subiranno un anticipo
tecnico, da parte della Giunta in particolare, ma anche della
stessa maggioranza, in Commissione sono state inserite svariate
disposizioni, di diversa estrazione, trasformando il testo in una
sorta di legge omnibus in tono minore.
Così, per il relatore il ddl sarà ricordato esclusivamente, o
quasi, per l'introduzione del terzo mandato consecutivo per i
Sindaci con una popolazione inferiore ai 2.000 abitanti.
La norma risulta essere il frutto di un mero accordo di natura
politica, all'interno dello schieramento di maggioranza, che
sembra non rispondere ad alcuna logica di maggior efficienza e
qualità amministrativa.
In merito alla tempistica, quanto a programmazione e chiarezza
delle regole del gioco non è un successo - avverte Russo - poiché
il provvedimento rischia di arrivare quasi fuori tempo massimo.
Infatti, la maggior parte dei Comuni del Friuli Venezia Giulia
rinnova le proprie amministrazioni nella tornata elettorale alle
porte, con la certa conseguenza che cittadini e addetti ai lavori
scopriranno di poter contare ancora una volta (inaspettatamente)
sull'apporto del Sindaco uscente a poco più di un mese solamente
dai termini di presentazione delle candidature.
In secondo luogo, lascia perplessi la decisione di porre il tetto
utile a consentire tre mandati consecutivi a 2.000 abitanti. Non
si rinviene uno studio, un approfondimento, un disegno globale
che porti a questa precisa scelta - sottolinea Russo -. Anzi,
l'ordinamento legislativo regionale individua molto più spesso la
soglia dei 3.000 abitanti utile a circoscrivere il concetto di
piccolo comune. E al riguardo il relatore porta alcuni esempi
citando le leggi 1/2006 in tema di definizione e di
valorizzazione dei piccoli comuni, 19/2013 che definisce il
numero dei membri dei consigli comunali per classi demografiche,
la 21/2004 che disciplina l'ineleggibilità alla carica di
consigliere regionale per un Sindaco, e - infine - anche un
provvedimento licenziato dall'attuale maggioranza in tema di
finanziamenti urgenti di viabilità comunale (articolo 6, comma
29, della legge regionale di Stabilità 2019).
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)