Pd: Da Giau, su Corecom Consiglio regionale esautorato
(ACON) Trieste, 5 mar - COM/CMC-RCM - "Questa maggioranza di
centrodestra non brilla certo per trasparenza. E oggi ha dato
l'ennesima dimostrazione in occasione della nomina del presidente
del Corecom dove, in mezzo ai mal di pancia di chi governa, non
c'è stata alcuna considerazione per i consiglieri che hanno
appreso poche ora prima, e dai giornali, i nomi sul tavolo".
È il commento della consigliera regionale del Pd Chiara Da Giau,
a margine della seduta della Giunta per le nomine riunita per
esprimere il parere sulla proposta di nomina del presidente del
Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) del Friuli
Vemezia Giulia.
"La seduta - spiega Da Giau - è stata convocata con nemmeno 24
ore di preavviso, sovrapposta a ulteriori due Commissioni, senza
possibilità da parte dei consiglieri di vagliare le proposte di
candidatura perché al momento della convocazione non c'era ancora
alcuna proposta".
La consigliera definisce poi "disarmante" il resoconto del
presidente Zanin sulla scelta del futuro presidente del Corecom
FVG. "Questa - dice Da Giau - è una gestione delle
responsabilità, oltre che dei lavori consiliari, del tutto
scorretta e irrispettosa dei consiglieri e quindi dei cittadini,
ma anche delle stesse persone che vengono proposte alle nomine. È
proprio per questo che il Pd non ha partecipato al voto della
Giunta per le nomine che doveva avallare la scelta di Trampus a
presidente del Corecom. Al già presidente della Corte d'Appello
va tutto il nostro rispetto, convinti che a una figura di tale
portata andavano garantiti maggiore riguardo e considerazione,
cose che non ci sembra di ravvedere nelle modalità in cui è stata
chiesta a lui la disponibilità e alla Giunta per le nomine il
parere".
Da ultimo, la Da Giau ha evidenziato come non si possa "sorvolare
sulla costante esautorazione del Consiglio regionale e dei suoi
organi che questa maggioranza continua a perpetrare", tanto da
prospettare l'abolizione della Giunta delle nomine se svuotata di
ogni funzione di controllo e verifica, abolizione che troverebbe
d'accordo anche il capogruppo della Lega.