Pres. Zanin incontra rappresentanti associazioni Valli del Natisone
(ACON) Trieste, 7 mar - COM/MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin ha incontrato una delegazione delle
associazioni rappresentative della "Comunità nazionale italiana
di lingua slava propria" delle Valli del Natisone, composta da
Alida Cendon, Dino Chiabai, Ferruccio Clavora e Graziella
Qualizza, per un approfondimento della situazione nella quale si
trova questa comunità di cui fanno parte l'Istituto Slavia Viva,
il Circolo culturale Jacopo Stellini, l'Associazione Pro Loco di
Stregna, l'Associazione Slavia Friulana nel Mondo, il Circolo
culturale e assistenziale San Leonardo e il Forum per la Slavia.
"Una comunità che - hanno spiegato -, pur parlando una lingua di
ceppo slavo, si sente parte integrante della Patria del Friuli e
della Nazione italiana e che non vuole farsi assimilare alla
"comunità autoctona di nazionalità slovena" della Val Canale e
delle province di Trieste e Gorizia". Un dato la cui valenza -
hanno precisato - va anche oltre i confini nazionali e pone il
problema di dare dignità, nel rispetto del dettato
costituzionale, a una realtà linguisticamente minoritaria e nello
stesso tempo di nazionalità italiana.
Condividendo l'impostazione fondata sul concetto di "minoranza
italiana che parla una lingua di ceppo slavo", Zanin ha rilevato
che "nelle generalizzazioni e semplificazioni che vengono spesso
fatte, la distinzione sostanziale tra minoranza linguistica e
minoranza nazionale non sempre viene adeguatamente considerata. E
di questa diversità - ha sottolineato Zanin - si dovrà tener
conto nel rispetto di tutte le sensibilità identitarie".
"Il problema del futuro della Slavia, demograficamente allo
stremo - hanno evidenziato - non può essere valutato tenendo
conto solo della consistenza numerica della comunità, trattandosi
di una questione di rilevanza nazionale e costituzionale".
Sul tema non verrà meno l'attenzione del Consiglio regionale - ha
rassicurato Zanin, che ha indicato negli incontri con l'Assemblea
legislativa slovena, da lui stesso promossi per il prossimo mese
di ottobre per giungere a un protocollo sulle buone pratiche da
seguire nelle reciproche attività legislative, l'occasione per
affrontare la questione della Slavia anche in sede di relazioni
esterne.
Nel corso del colloquio è stato affrontato anche il tema della
riforma degli enti locali e del livello di autonomia che, in
quella sede, potrà esser riconosciuto in determinate materie alla
comunità della Slavia friulana, erede dell'autonoma Schiavonia
veneta della Serenissima.
L'approfondimento ha riguardato anche questioni relative alla
posizione dei sindaci della Slavia, delle rappresentanze
politiche e di alcune componenti della società locale, nonchè la
necessità di assicurare un sostegno economico alle attività
promosse in loco, attualmente sostenute volontaristicamente
dalle associazioni di nazionalità italiana.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)