Patto: Moretuzzo, battaglia per autonomia riparte da Europa e ambiente
(ACON) Trieste, 7 mar - COM/MPB - Friuli protagonista nel
tessere la rete dei movimenti autonomisti dell'arco alpino. È il
risultato più evidente della tavola rotonda "Più autonomia, più
sussidiarietà. Il ruolo dei movimenti autonomisti per un nuovo
regionalismo", organizzata dal Patto per l'Autonomia, che si è
tenuta ieri, mercoledì 6 marzo, a Palazzo Belgrado a Udine.
Il salone d'onore a stento è riuscito ad accogliere i tanti
interessati all'incontro che si colloca lungo un percorso che
"punta a costruire una nuova stagione del regionalismo, in
un'Europa dei popoli e delle regioni", ha evidenziato il
segretario del Patto per l'Autonomia e capogruppo del Patto nel
Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, Massimo Moretuzzo,
soddisfatto dell'importante partecipazione e del livello del
dibattito, connotato da una visione fortemente europeista.
"Nel momento in cui l'Europa è alle prese con la deriva
sovranista alla Salvini e Le Pen e dal riemergere di forti spinte
nazionaliste - al punto che il presidente dell'Europarlamento
Antonio Tajani, a Basovizza, nella giornata di commemorazione
delle vittime delle foibe, è arrivato a inneggiare all'Istria e
alla Dalmazia italiane -, entrambe inaccettabili, l'unica
prospettiva possibile è quella di riuscire a esprimere una
rappresentanza territoriale, attraverso i partiti e i movimenti
autonomisti, che rispondono prima di tutto alle comunità locali,
ai territori e non ai "giochi" dei partiti statali, in una
visione fortemente europea", ha spiegato Moretuzzo.
"Il nostro sguardo è rivolto all'Europa, a prescindere dalle
scadenze elettorali. Lo dimostra anche il fatto che in questi
giorni si sta svolgendo a Bruxelles l'Assemblea generale Efa
(European free alliance), alla quale partecipa anche una nostra
delegazione formata dal consigliere regionale del Patto per
l'Autonomia Giampaolo Bidoli, e, per Patrie Furlane, Oscar Olivo
e Federico Simeoni".
Alla tavola rotonda, aperta dai saluti di Markus Maurmair,
presidente del Patto per l'Autonomia, e moderata da Mattia
Pertoldi, giornalista del Messaggero Veneto, sono intervenuti -
oltre a Massimo Moretuzzo - Luca Azzano Cantarutti,
rappresentante del Patto per l'Autonomia-Veneto, Herbert
Dorfmann, europarlamentare della Südtiroler Volkspartei, Igor
Gabrovec, consigliere regionale del Friuli-Venezia Giulia della
Slovenska Skupnost, Erik Lavevaz, presidente dell'Union
Valdôtaine, e Ugo Rossi, capogruppo in Consiglio provinciale del
Partito Autonomista Trentino Tirolese, già presidente della
Provincia Autonoma di Trento.
"Il "padroni a casa nostra" è superato; ora è tempo di essere
"padri a casa nostra"", ha affermato Rossi, che ha posto
l'accento sull'importanza della potestà decisionale di un
territorio, prima ancora che sulle risorse finanziarie. Tutti i
relatori hanno condiviso l'importanza per i movimenti autonomisti
di fare fronte comune, perché "dobbiamo essere più incisivi,
avere una potenza contrattuale diversa", ha detto Lavevaz,
"continuando a sostenere i diritti delle minoranze", ha ricordato
Gabrovec. Azzano Cantarutti ha parlato della necessità di "un
"cartello" autonomista diffuso, al di là delle convenienze, delle
esigenze contingenti, che si ponga come modello virtuoso". In
questa cornice, non fa paura il fatto che le Regioni ordinarie,
come il Veneto, reclamino per sé maggiori competenze. "Sono
sempre stato a favore di uno Stato più federale e con maggiore
autogoverno", ha sostenuto Dorfmann.
Insomma, attorno al tema dell'autonomia "si può costruire un
pezzo di futuro - ha concluso Moretuzzo -. Ce la faremo, se
riusciremo a mettere insieme le storie e le esperienze che questo
tavolo esprime, sperimentando nuovi paradigmi sociali ed
economici. Non basta più - se mai è bastato - essere un movimento
etnico-identitario. I movimenti autonomisti devono ripensarsi
alla luce del concetto di ecoidentità: siano cioè espressione
della rappresentanza delle comunità, a salvaguardia dell'ambiente
e dei territori in tutte le loro componenti".