Pd: Russo, donne nelle istituzioni subito legge in Consiglio
(ACON) Trieste, 8 mar - COM/CMC - "Considerato che il FVG è tra
le peggiori regioni italiane in tema di presenza femminile nelle
assemblee e cogliendo la ricorrenza odierna, ricordo che la mia
proposta di legge per introdurre la doppia preferenza di genere è
ancora ferma. Chiedo al presidente del Consiglio Zanin e a quello
della V Commissione, Bernardis, di calendarizzare l'esame della
pdl 10".
A dirlo è il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco
Russo (Pd), in occasione della Festa della donna.
Lo scorso 30 luglio 2018 è stata depositata la proposta "Modifica
all'articolo 25 della legge regionale 18 giugno 2007, n. 17
(Determinazione della forma di governo della Regione Friuli
Venezia Giulia e del sistema elettorale regionale, ai sensi
dell'articolo 12 dello Statuto di autonomia)", che ha ottenuto,
il 5 settembre 2018, il parere favorevole della Commissione pari
opportunità e quindi illustrata in V Commissione il 13 settembre.
"Nonostante questi passaggi - sottolinea ancora Russo - non è
ancora iniziato il suo iter nemmeno in Commissione".
Secondo l'esponente dem, "l'urgenza di un riequilibrio della
rappresentanza di genere è sotto gli occhi di tutti. La politica
è l'ambito in cui la presenza femminile è più penalizzata ed è
tempo che questo vulnus sia eliminato con l'obiettivo di
raggiungere una presenza femminile paritaria, muovendosi dai
partiti, per arrivare alle istituzioni. Inoltre, appare
paradossale il fatto che il Consiglio regionale abbia introdotto
la doppia preferenza di genere nelle elezioni comunali e non lo
abbia ancora fatto per sè".
Il FVG, denuncia Russo, "ha il triste primato del 14,2 per cento
di presenza femminile all'interno della massima assemblea
regionale, il Consiglio, contro il comunque misero 17,7 per cento
di presenza media su scala nazionale, comunque ben lontano dalla
media registrata a livello Ue, pari al 33 per cento (dati 2016).
Nella nostra Regione, abbiamo solo 7 donne su 49, è il momento di
agire".
Per questo, nella proposta di legge, viene introdotto, spiega
Russo, "un meccanismo semplice, lineare, efficace, non
coercitivo: ciascun elettore "può" esprimere uno o due voti di
preferenza; se ne esprime due, essi dovranno riguardare candidati
di genere diverso (maschio-femmina o femmina-maschio), pena
l'annullamento della seconda preferenza espressa".