Citt: Liguori, mozione su risparmiatori traditi da Popolari Venete
(ACON) Trieste, 12 mar - COM/MPB - Tutti i gruppi consiliari
presenti in Regione hanno sottoscritto una mozione a favore dei
risparmiatori traditi dalle banche Popolari Venete. L'atto, che
porta la prima firma di Simona Liguori (Cittadini) è stato
depositato oggi e verrà discusso nella sessione d'Aula di fine
mese.
La mozione impegna la Giunta a portare la questione
all'attenzione del governo nazionale che non ha ancora adottato i
decreti attuativi necessari a giungere ai rimborsi che ben 16.000
cittadini del Friuli Venezia Giulia attendono ormai da lungo
tempo.
L'ormai annosa vicenda, infatti, sembrava aver trovato una
soluzione con la recente legge di stabilità nazionale tramite la
quale era stato istituito un fondo - il FIR (fondo indennizzo
risparmiatori) con una dotazione iniziale di 525 milioni di euro
all'anno per tre anni. Ad essa non sono seguiti i decreti
attuativi che dovevano dare concretezza all'impegno, definendo le
modalità di presentazione delle domande di indennizzo nonché il
piano di riparto semestrale delle risorse disponibili.
"Il governo non deve indugiare - ha spiegato Simona Liguori,
prima firmataria della mozione - perché i risparmiatori attendono
già da troppo tempo. Visto che nel nostro territorio vi è un'alta
densità di cittadini che sono stati colpiti, è giusto che la
politica regionale si faccia portavoce e faccia pressione
affinché si concluda al più presto l'iter che serve a sbloccare i
fondi ed iniziare ad erogare gli indennizzi".
La mozione chiede anche la creazione di un Osservatorio sul
risparmio e sul credito regionale composto da esperti del settore
e rappresentanti degli interessi del territorio, così come
suggerito da Consumatori Attivi in occasione del recente incontro
sul tema che ha visto anche i consiglieri regionali Simona
Liguori e Massimo Moretuzzo sottoscrivere il Manifesto per la
tutela del risparmio tradito.
"Ciò che è successo - ha aggiunto - ci ha portato anche a
chiedere alla Giunta di istituire un organismo che permetta di
incrementare la conoscenza sui meccanismi della gestione del
risparmio e che sia da stimolo per colmare il gap di informazione
finanziaria che notoriamente non è alla portata di tutti, in modo
che in futuro siano sempre meno frequenti episodi del genere".
L'atto prevede inoltre la possibilità di invitare il governo a
mettere mano anche alla legge istitutiva del fondo.
"Se l'ostacolo fosse rappresentato proprio dalla disciplina
legislativa che ha istituito il Fondo - ha concluso Liguori - il
governo dovrebbe emanare urgentemente un decreto legge correttivo
che permetta di superare le criticità e di adottare i decreti
attuativi in breve termine, per venire incontro alle ormai
improcrastinabili esigenze di tanti risparmiatori della nostra
Regione".