ProgettoFVG/Ar: Di Bert, assetto idrogeologico, interpretazioni discordi
(ACON) Trieste, 14 mar - COM/MPB - Un'interpretazione
discordante fra pianificazione regionale e uffici tecnici
comunali dei dettami previsti dal Piano per l'assetto
idrogeologico che crea particolari disagi a cittadini e
professionisti. La segnalazione arriva direttamente sul tavolo
dell'assessore all'ambiente Fabio Scoccimarro e porta la firma
del consigliere regionale Mauro Di Bert, presidente del gruppo
Progetto FVG per una Regione Speciale/Ar.
"Ci viene segnalato che gli uffici tecnici dei Comuni e i
funzionari del servizio regionale di difesa del suolo spesso
forniscono delle valutazioni discordanti nell'attuazione delle
norme tecniche del Piano per l'assetto idrogeologico regionale",
scrive in una nota il capogruppo Di Bert illustrando i contenuti
della lettera inviata all'assessore all'ambiente per un suo
intervento in merito.
"Secondo il servizio regionale non si possono portare a
conclusione le previsioni dei piani regolatori comunali e i piani
particolareggiati antecedenti all'approvazione del Pair, ponendo
così importanti limiti ai nuovi interventi.
"Nell'applicazione della stessa norma nella prevalenza dei casi
gli uffici tecnici comunali hanno sempre concesso la facoltà di
attuazione, con permessi a costruire assoggettati a una specifica
verifica delle situazioni di pericolosità e dando indicazioni per
soluzioni costruttive tali da limitare il rischio idrogeologico,
come innalzamento del piano di campagna, arginature perimetrali o
l'esclusione di locali interrati".
"Agendo in questo modo gli uffici comunali non hanno mai espresso
parere negativo per il semplice fatto che un intervento ricade in
una zona di pericolosità definita tale dal Pair - sottolinea Di
Bert - ma vincolano l'autorizzazione a un mitigamento del
rischio.
"Un'interpretazione che secondo noi è aderente al dettato
normativo procedendo con una verifica delle reali e concrete
condizioni di rischio e allo stesso tempo non limitando la
crescita economica dei singoli territori. Per quanto di sua
competenza abbiamo chiesto un impegno all'assessore all'ambiente
per mantenere l'attuale criterio di autorizzazione edilizia
finora utilizzato dai Comuni"