M5S: Sergo-Capozzella, più personale e controlli per sicurezza lavoro
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/MPB - Nasce da una richiesta del
Movimento 5 Stelle l'audizione di oggi dell'assessore Alessia
Rosolen in tema di sicurezza sul lavoro in sede di II
Commissione.
"Da tempo seguiamo la problematica degli infortuni e dei decessi
sul luogo di lavoro - spiega il consigliere regionale Cristian
Sergo -. I dati ci evidenziano una situazione grave cui è
doveroso porre rimedio quanto prima per un'auspicata inversione
di tendenza. Ci siamo interrogati più volte su quali strumenti si
debbano mettere in atto anche dal punto di vista legislativo.
Tenuto conto che la competenza primaria in materia è dello Stato,
abbiamo sempre ritenuto che una legge regionale possa
rappresentare più un mero esercizio di propaganda che non un
valido strumento per i soggetti che si occupano di prevenzione e
vigilanza sui luoghi di lavoro".
Il vero problema, secondo l'esponente M5S, è che "come al solito
in Italia abbiamo tante normative ma poco personale per la loro
attuazione e per le verifiche all'interno delle aziende. La
manovra del Governo nazionale finalmente prevede un serio piano
triennale di assunzioni per il personale dell'Ispettorato
nazionale del Lavoro e ci auguriamo che questo porti a un
incremento dei controlli e delle verifiche anche sul nostro
territorio".
Sergo evidenzia i dati che riguardano l'attività di vigilanza
congiunta tra gli enti di controllo: "Sono numeri abbastanza
eloquenti se pensiamo che nel 2017 sono state effettuate circa
140 visite di cui 110 riguardano il settore dell'edilizia.
"Sconfortante il dato dell'Isontino la cui Azienda Sanitaria, a
causa della notevole carenza di organico, non può programmare sul
territorio alcun intervento poiché le risorse umane sono
integralmente impiegate in altre attività. Per quanto riguarda la
Bassa friulana, i soli 5 interventi previsti sono relativi a
cantieri stradali.
"Apprezziamo l'iniziativa degli assessori Rosolen e Riccardi di
firmare un protocollo con le parti sociali e i soggetti coinvolti
nella prevenzione al fine di promuovere la cultura della
sicurezza e della legalità nei luoghi di lavoro - aggiunge il
consigliere -. Le nostre preoccupazioni sollevate nel corso
dell'audizione, sono legate al fatto che, oltre al cosiddetto
Comitato di pilotaggio istituito dal protocollo, che dovrebbe
facilitare le relazioni e la collaborazione permanente tra le
parti in un'ottica di rete e individuare possibili progetti di
intervento, esiste già il Comitato regionale di coordinamento. Lo
stesso avrebbe dovuto riunirsi quattro volte l'anno e invece dal
2015 a oggi si è riunito soltanto in quattro occasioni.
"I nostri lavoratori, più che di comitati, hanno bisogno di corsi
di formazione più frequenti, di controlli sulle condizioni in cui
si trovano a operare e quindi di maggiori risorse e personale
dedicato a questo scopo".
"Quanto accaduto lunedì scorso a Budoia, dove un ragazzo di 25
anni è rimasto vittima di un incidente sul lavoro, ci porta a
riflettere - afferma il consigliere regionale M5S, Mauro
Capozzella -. Purtroppo la nostra regione nel 2018 è stata maglia
nera per quanto concerne la sicurezza sul posto di lavoro: il
numero degli infortuni è aumentato del 3,92% (la media nazionale
è stata dello 0,92%). Dai dati Inail risulta che a Udine va il
triste primato di ben 17 vittime, sette in più del 2017. Sei le
morti in provincia di Pordenone, quattro in quella di Gorizia,
due a Trieste. Numeri ancora più gravi riguardano gli infortuni
con 17.246 feriti nel 2018 rispetto ai 16.600 dell'anno
precedente. Tutto ciò non può che destare grande preoccupazione.
"È auspicabile quindi che, al di là del dovuto cordoglio, si
intervenga con decisione su un tema gravissimo, per garantire a
tutti i nostri lavoratori di poter adempiere al proprio dovere
con la consapevolezza che noi ci occuperemo di assicurare loro il
diritto inalienabile della salute - conclude Capozzella -. Il
paradosso a cui assistiamo con questa Giunta è lo stanziamento di
più di 4 milioni per la pubblica sicurezza, fatta di telecamere,
spray urticanti e bastoni estensibili, piuttosto che incrementare
le risorse dedicate alla sicurezza sul lavoro".