II Comm: ass. Rosolen su Protocollo sicurezza sul lavoro
(ACON) Trieste, 20 mar - RCM - Non sentiamo la necessità di
leggi bandiera, ma ci sono azioni che possono essere messe in
atto per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Una di
queste è il nuovo Protocollo quadro siglato dalla Regione.
Riteniamo giusto che la Commissione sia informata sui contenuti
di tale documento, così come riteniamo non secondario conoscere
le criticità che si registrano in Friuli Venezia Giulia per
quanto riguarda la carenza del personale preposto a fare i
controlli all'interno delle aziende.
A dirlo, il consigliere regionale del M5S Cristian Sergo,
spiegando le motivazioni che hanno spinto il suo Gruppo a
chiedere un'audizione in II Commissione consiliare con
l'assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, sugli obiettivi del
"Protocollo quadro di collaborazione in materia di cooperazione e
scambio informativo al fine di promuovere la cultura della
sicurezza e della legalità nei luoghi di lavoro", sottoscritto
recentemente da direzione regionale Lavoro, direzione regionale
Salute, Inail, Inps, Ispettorato nazionale del lavoro, Ufficio
scolastico regionale, Associazione nazionale mutilati e invalidi
del lavoro, casse edili ed enti bilaterali di settore,
organizzazioni sindacali e datoriali.
Puntare sulla formazione dei lavoratori, sul cambio di mentalità
che deve avvenire verso la prevenzione degli infortuni e, non da
ultimo, il sostegno economico che va assicurato al settore
imprenditoriale affinché a sua volta possa garantire un adeguato
stile di vita ai lavoratori - ha quindi detto il presidente della
II Commissione, Alberto Budai (Lega) - sono temi assolutamente
sensibili. Perciò ben venga l'intervento dell'assessore Rosolen
in questa Commissione.
La sicurezza sui luoghi di lavoro è una priorità per questa
Regione e per questa Giunta - ha esordito la titolare della
materia -. Dare attenzione all'ambito lavorativo è una questione
di giustizia, anche perché manca una cultura manageriale e anche
legale nella gestione della sicurezza e della salute sul lavoro,
spesso considerate più un'imposizione normativa che un
investimento.
Siamo partiti dalla considerazione - ha proseguito la Rosolen -
che fosse necessaria un'azione sinergica e condivisa, che
riguardasse tutto il percorso dell'infortunistica. Siamo la terza
regione manifatturiera d'Italia e abbiamo bisogno di fare gioco
di squadra, costruire una rete, è vero non di nuove norme, perciò
abbiamo pensato che un Protocollo fosse la soluzione,
responsabilizzando parti sociali, datoriali, mondo della
politica, della scuola, degli enti nazionali preposti alla
verifica e al controllo della sicurezza in termini ampi
all'interno del mondo del lavoro. E abbiamo istituito un Comitato
di Pilotaggio, composto da un referente per ciascuna delle parti
che hanno sottoscritto l'accordo ma a cui può essere invitato
ogni soggetto individuato quale utile interlocutore.
All'inizio la partecipazione è arrivata solo dalle organizzazioni
sindacali e da Inail e Inps - ha fatto sapere l'assessore -, poi
la sottoscrizione è arrivata in maniera autonoma da oltre 40
soggetti, secondo un percorso mai iniziato prima di verifica
delle azioni che la politica può mettere in campo perché mancava
un quadro complessivo e coordinato entro cui agire.
Questo Protocollo è soprattutto frutto di condivisone e
responsabilità - ha rimarcato la Rosolen -. Le attività a cui si
mira sono legate alla diffusione della cultura della prevenzione
e della sicurezza e, parimenti, alla diffusione della cultura
della qualità e della regolarità del lavoro. Perciò sì alla
prevenzione, al potenziamento della formazione, al rafforzamento
delle misure per il reinserimento delle persone colpite da
infortunio nel lavoro, al contrasto al dumping sociale, a
controlli coordinati e incrociati nei cantieri, allo sviluppo di
competenze e di responsabilità da parte del sistema scolastico
regionale.
Per quanto attiene le risorse e le azioni, la Rosolen ha parlato
dei 250mila euro del Fondo sociale europeo per un nuovo bando che
sta uscendo per corsi di formazione sulla sicurezza e sulla
qualità della vita lavorativa, dedicati a dipendenti e
amministratori di impresa (l'idea - ha spiegato - è di ampliare
la platea e dare percorsi formativi ulteriori a chi già si occupa
di salute e sicurezza sul lavoro).
Accanto a ciò - ha proseguito - c'è il percorso della legalità e
regolarità del contratto di lavoro, con attenzione al dumping
sociale, alla concorrenza sleale, all'erogazione degli
ammortizzatori e alla verifica di appalti e subappalti ovvero del
personale che viene impiegato, il tutto attraverso controlli
coordinati e dati incrociati che permettono di valutare la
qualità dei contratti stipulati.
Infine, la Rosolen ha menzionato l'accordo con le casse edili
dell'utilizzo di 100mila euro per percorsi di formazione
destinati a tutti i lavoratori dell'edilizia, anche quelli
momentaneamente senza lavoro; il tema del reinserimento
lavorativo, per il quale l'Inail ha già richiesto il primo tavolo
del Comitato di Pilotaggio, la cui riunione avverrà ad aprile; la
presa in considerazione delle malattie professionali; l'ulteriore
accordo previsto nel Protocollo per quanto attiene la qualità e
la sicurezza contrattuale di appalti e sub-appalti, con una bozza
già preparata con gli assessori Roberti e Pizzimenti e i
sindacati per gli impegni da prendere in questo settore.
A seguire, da parte del consigliere Sergo la richiesta che il
Comitato di Pilotaggio non diventi un doppione del già esistente
Comitato per il coordinamento regionale, previsto da legge
nazionale e nel 2015 istituito anche in FVG. Il pentastellato ha
poi fatto presente la carenza di personale, presso le Aziende
sanitarie, prima tra tutte l'Isontina, da dedicare ai controlli.
Furio Honsell, di Sinistra-Open FVG, ha invece segnalato la
mancanza di attenzione al settore domestico, dove invece avviene
il maggior numero di incidenti invalidanti quando non mortali. Le
Ater - ha detto il consigliere - potrebbero essere il soggetto da
coinvolgere.
Organizzazioni sindacali e datoriali, Inail e Aziende sanitarie
sono rappresentative anche dei lavoratori domestici - gli ha
risposto la Rosolen - perciò anche questa parte è coperta.
Comunque il Protocollo è solo un punto di partenza, nulla vieta
di implementarlo.
(foto; immagini alle tv)