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II Comm: ass. Rosolen su Protocollo sicurezza sul lavoro

20.03.2019
15:33
(ACON) Trieste, 20 mar - RCM - Non sentiamo la necessità di leggi bandiera, ma ci sono azioni che possono essere messe in atto per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Una di queste è il nuovo Protocollo quadro siglato dalla Regione. Riteniamo giusto che la Commissione sia informata sui contenuti di tale documento, così come riteniamo non secondario conoscere le criticità che si registrano in Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda la carenza del personale preposto a fare i controlli all'interno delle aziende.

A dirlo, il consigliere regionale del M5S Cristian Sergo, spiegando le motivazioni che hanno spinto il suo Gruppo a chiedere un'audizione in II Commissione consiliare con l'assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, sugli obiettivi del "Protocollo quadro di collaborazione in materia di cooperazione e scambio informativo al fine di promuovere la cultura della sicurezza e della legalità nei luoghi di lavoro", sottoscritto recentemente da direzione regionale Lavoro, direzione regionale Salute, Inail, Inps, Ispettorato nazionale del lavoro, Ufficio scolastico regionale, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, casse edili ed enti bilaterali di settore, organizzazioni sindacali e datoriali.

Puntare sulla formazione dei lavoratori, sul cambio di mentalità che deve avvenire verso la prevenzione degli infortuni e, non da ultimo, il sostegno economico che va assicurato al settore imprenditoriale affinché a sua volta possa garantire un adeguato stile di vita ai lavoratori - ha quindi detto il presidente della II Commissione, Alberto Budai (Lega) - sono temi assolutamente sensibili. Perciò ben venga l'intervento dell'assessore Rosolen in questa Commissione.

La sicurezza sui luoghi di lavoro è una priorità per questa Regione e per questa Giunta - ha esordito la titolare della materia -. Dare attenzione all'ambito lavorativo è una questione di giustizia, anche perché manca una cultura manageriale e anche legale nella gestione della sicurezza e della salute sul lavoro, spesso considerate più un'imposizione normativa che un investimento.

Siamo partiti dalla considerazione - ha proseguito la Rosolen - che fosse necessaria un'azione sinergica e condivisa, che riguardasse tutto il percorso dell'infortunistica. Siamo la terza regione manifatturiera d'Italia e abbiamo bisogno di fare gioco di squadra, costruire una rete, è vero non di nuove norme, perciò abbiamo pensato che un Protocollo fosse la soluzione, responsabilizzando parti sociali, datoriali, mondo della politica, della scuola, degli enti nazionali preposti alla verifica e al controllo della sicurezza in termini ampi all'interno del mondo del lavoro. E abbiamo istituito un Comitato di Pilotaggio, composto da un referente per ciascuna delle parti che hanno sottoscritto l'accordo ma a cui può essere invitato ogni soggetto individuato quale utile interlocutore.

All'inizio la partecipazione è arrivata solo dalle organizzazioni sindacali e da Inail e Inps - ha fatto sapere l'assessore -, poi la sottoscrizione è arrivata in maniera autonoma da oltre 40 soggetti, secondo un percorso mai iniziato prima di verifica delle azioni che la politica può mettere in campo perché mancava un quadro complessivo e coordinato entro cui agire.

Questo Protocollo è soprattutto frutto di condivisone e responsabilità - ha rimarcato la Rosolen -. Le attività a cui si mira sono legate alla diffusione della cultura della prevenzione e della sicurezza e, parimenti, alla diffusione della cultura della qualità e della regolarità del lavoro. Perciò sì alla prevenzione, al potenziamento della formazione, al rafforzamento delle misure per il reinserimento delle persone colpite da infortunio nel lavoro, al contrasto al dumping sociale, a controlli coordinati e incrociati nei cantieri, allo sviluppo di competenze e di responsabilità da parte del sistema scolastico regionale.

Per quanto attiene le risorse e le azioni, la Rosolen ha parlato dei 250mila euro del Fondo sociale europeo per un nuovo bando che sta uscendo per corsi di formazione sulla sicurezza e sulla qualità della vita lavorativa, dedicati a dipendenti e amministratori di impresa (l'idea - ha spiegato - è di ampliare la platea e dare percorsi formativi ulteriori a chi già si occupa di salute e sicurezza sul lavoro).

Accanto a ciò - ha proseguito - c'è il percorso della legalità e regolarità del contratto di lavoro, con attenzione al dumping sociale, alla concorrenza sleale, all'erogazione degli ammortizzatori e alla verifica di appalti e subappalti ovvero del personale che viene impiegato, il tutto attraverso controlli coordinati e dati incrociati che permettono di valutare la qualità dei contratti stipulati.

Infine, la Rosolen ha menzionato l'accordo con le casse edili dell'utilizzo di 100mila euro per percorsi di formazione destinati a tutti i lavoratori dell'edilizia, anche quelli momentaneamente senza lavoro; il tema del reinserimento lavorativo, per il quale l'Inail ha già richiesto il primo tavolo del Comitato di Pilotaggio, la cui riunione avverrà ad aprile; la presa in considerazione delle malattie professionali; l'ulteriore accordo previsto nel Protocollo per quanto attiene la qualità e la sicurezza contrattuale di appalti e sub-appalti, con una bozza già preparata con gli assessori Roberti e Pizzimenti e i sindacati per gli impegni da prendere in questo settore.

A seguire, da parte del consigliere Sergo la richiesta che il Comitato di Pilotaggio non diventi un doppione del già esistente Comitato per il coordinamento regionale, previsto da legge nazionale e nel 2015 istituito anche in FVG. Il pentastellato ha poi fatto presente la carenza di personale, presso le Aziende sanitarie, prima tra tutte l'Isontina, da dedicare ai controlli.

Furio Honsell, di Sinistra-Open FVG, ha invece segnalato la mancanza di attenzione al settore domestico, dove invece avviene il maggior numero di incidenti invalidanti quando non mortali. Le Ater - ha detto il consigliere - potrebbero essere il soggetto da coinvolgere.

Organizzazioni sindacali e datoriali, Inail e Aziende sanitarie sono rappresentative anche dei lavoratori domestici - gli ha risposto la Rosolen - perciò anche questa parte è coperta. Comunque il Protocollo è solo un punto di partenza, nulla vieta di implementarlo.

(foto; immagini alle tv)



La II Commissione presieduta da Budai (Lega) con l'asessore Rosolen in audizione (foto Arc/GM)