Citt: mozione su accordo Italia/Cina e porto di Trieste
(ACON) Trieste, 20 mar - COM/RCM - Il Gruppo dei Cittadini
chiede un impegno della Regione per valutare opportunità e
pericoli, per il Friuli Venezia Giulia, legati all'accordo
Italia/Cina.
"Se il porto di Trieste diventerà davvero il terminal della
cosiddetta Via della Seta è necessario quanto prima che si arrivi
al pieno coinvolgimento dell'intera comunità regionale".
È questa, in sintesi, la richiesta che Tiziano Centis e Simona
Liguori hanno avanzato alla Giunta Fedriga con una mozione che,
se venisse approvata, impegnerebbe la Regione da un lato "a far
valere la presenza e gli interessi del FVG in ogni sede
decisionale, tenendo costantemente informato il Consiglio
regionale", dall'altro "a costituire un organismo, partecipato
anche dall'opposizione e dai rappresentanti delle organizzazioni
industriali e dei lavoratori, per proporre le iniziative più
opportune e stabilire obiettivi e compatibilità condivise in
grado di assicurare al nostro sistema economico prospettive di
reale e duraturo sviluppo".
La richiesta dei Cittadini si basa sul fatto che sembra ormai
essere imminente la sottoscrizione del Memorandum of
understanding (Mou) tra Italia e Cina e di numerosi altri accordi
bilaterali, tra cui spicca quello che vede come contraente
l'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale. Così
come appare evidente l'importanza del Porto di Trieste - primo
porto d'Italia per tonnellaggio totale (oltre 62 milioni) e primo
porto ferroviario con quasi 10.000 treni movimentati - per lo
sviluppo del sistema economico della nostra regione e dell'intero
territorio nazionale.
"Tutte le implicazioni derivanti dall'essere considerato uno dei
terminali della Via della seta - si legge nella mozione
sottoscritta dalla Liguori e da Centis - devono dunque essere
attentamente valutate, tenendo presenti sia le opportunità che i
pericoli che potrebbero derivare da un accordo con la Cina in
un'ottica di medio-lungo periodo".