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Madri Coraggiose: interventi di Zanin e Poggioli incontro Crpo (1)

22.03.2019
16:5
(ACON) Trieste, 22 mar - MPB - "Solo quando drammi come quelli vissuti singolarmente dalle famiglie delle ragazze vittime di femminicidio saranno affrontati collettivamente dalle comunità in cui erano inserite si potrà parlare di speranza: perché quando a essere sottratta in questo modo è una singola individualità, l'oltraggio non è solo verso la famiglia ma verso l'intera comunità privata di quanto la vittima avrebbe potuto dare e ricevere, sperare e immaginare. Ed è per questo che occorre anche andare alla radice delle motivazioni che causano queste tragedie". Il presidente Piero Mauro Zanin intervenendo (Sala Tessitori del Consiglio regionale) all'incontro "Madri Coraggiose" organizzato dalla Commissione regionale per le pari opportunità con Annamaria, Antonella, Luciana e Mariella, le mamme di Michela Baldo, Nadia Orlando, Romina Ponzalli, Lisa Puzzoli tutte vittime di femminicidio, ha raccolto così il messaggio della presidente della Crpo Annamaria Poggioli.

"Questo incontro rispecchia la mission della Commissione pari opportunità che è la salvaguardia e la tutela della dignità della donna, declinata con il rispetto del diritto alla vita - ha detto in apertura Poggioli -. Contro la piaga sociale del femminicidio vogliamo dare dei segnali molto forti (l'80% delle violenze si consuma tra le mura domestiche, nei luoghi degli affetti) e diciamo no a espressioni quali "tempeste emotive" e "raptus di gelosia"".

Poi Poggioli si è soffermata sul coraggio delle testimoni intervenute all'incontro: "Il coraggio è una alchimia di audacia, determinazione, rischio, ma quello di una madre è molto di più perchè è mosso dall'amore dimostrato nel momento del parto. E' un coraggio messo duramente alla prova durante il travaglio, che poi, però, vede la luce. Ma la perdita di un figlio è l'evento più innaturale, non c'è termine per apostrofarlo. Ed è impossibile immedesimarsi nel dolore degli altri".

"Loro sono mamme coraggiose anche perchè hanno accettato questo invito. Hanno trasformato il dolore personale in dolore collettivo. Il femminicidio è una piaga sociale inaccettabile. Non dobbiamo stancarci di dire no", ha concluso Poggioli.

"E' certamente un problema culturale - ha sottolineato Zanin -. C'è nell'uomo un innato senso predatorio favorito molte volte da una cultura scarsamente valoriale, edonistica, di supremazia che fa il paio con il senso di possesso. E' un problema che deve riguardare la famiglia, la scuola, le istituzioni ed anche il mondo dei mass media e della comunicazione, dove pure si manifesta un interesse predatorio, con l'attenzione che si accende quando un fatto tragico avviene, per poi dimenticare fino a quando non ne accade un altro".

"L'escalation dei femminicidi deve far riflettere". Per Zanin, accanto ai tempi lunghi di un processo culturale da sviluppare e far radicare, "vanno pensati necessariamente tempi più stretti di intervento per far sì che gli autori di femminicidio - predatori vigliacchi, li ha definiti il presidente, che rispetto al confronto non immaginano possibilità di riscatto ma usano la violenza - non possano pensare di passarla liscia; non possano pensare che questo, che è un dramma di carattere sociale e culturale, possa essere considerato come un reato qualsiasi, con tutte le relative garanzie".

Forse davanti al rischio di una pena certa e definitiva, senza sconti, potrebbero raffrenarsi, l'auspico di Zanin che ha poi toccato un altro punto dolente: "In talune condizione sembra esserci un'autoassoluzione di carattere culturale, che allude a responsabilità della donna: eppure quando ci rubano in casa non ci poniamo il problema di essere stati noi ad agevolare l'ingresso del ladro; perché allora nei confronti dei reati dei predatori delle cose siamo così attenti e in quelli verso le donne no? Non ci possono essere atteggiamenti giustificativi, non ci sono cittadini di serie A e di serie B, anche questo è un problema culturale".

"La strada che abbiamo davanti è molto lunga: questo Consiglio regionale, ed io personalmente, per tutte le iniziative di sensibilizzazione e promozione siamo con voi" - ha detto infine Zanin raccogliendo anche l'invito della presidente Poggioli a non far venire mai meno il sostegno e l'affiancamento all'impegno della Commissione.

Il pensiero conclusivo di Zanin è stato per quelle vittime collaterali del femminicidio che sono le madri delle donne uccise, spesso straziate per la volontà di punirle e annientarle rispetto a un senso del possesso rifiutato: "Su di loro rimane un peso enorme, un femminicidio che non si esaurisce mai, o almeno finchè la comunità non si faccia carico di una parte del loro straordinario dolore".

(segue)

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



Il pres. Zanin e la pres. Crpo Annamaria Poggioli (al centro) con le mamme delle vittime di femminicidio (foto Acon)
La presidente Poggioli con le madri coraggiose (foto Acon)