FI: Piccin, sanità pordenonese a una svolta positiva
(ACON) Trieste, 22 mar - COM/RCM - La sanità della provincia di
Pordenone non è penalizzata nè da Forza Italia nè dall'attuale
amministrazione regionale "che invece continuano a dimostrare
attenzione al sistema del Friuli occidentale a suon di maggiori
finanziamenti rispetto al precedente governo di centrosinistra".
Ad affermarlo è la consigliera regionale azzurra Mara Piccin, la
quale, rifacendosi ai dati della delibera della Giunta Fedriga
sul riparto dei fondi tra gli enti del Sistema sanitario
regionale, intende spegnere ogni polemica su presunti tagli a
finanziamenti nel Pordenonese.
"Nel dettaglio - fa sapere la Piccin -, il finanziamento
complessivo 2019 deliberato dall'Esecutivo regionale, rispetto a
quello consuntivo del 2018, per l'Azienda per l'assistenza
sanitaria n. 5 Friuli occidentale si traduce in un aumento degli
stanziamenti di circa 1 milione 189mila euro (495 milioni 535mila
euro contro i 494 milioni 346mila del consuntivo 2018), per il
Centro di riferimento oncologico di Aviano in un aumento di oltre
382mila euro (24 milioni 735mila euro contro i 24 milioni 353mila
del consuntivo 2018).
"Sono gli unici due enti sanitari - sottolinea la Piccin - che in
regione conoscono un aumento di finanziamenti. Esprimo
soddisfazione per la considerazione che il vicepresidente e
assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, e il presidente
Massimiliano Fedriga hanno nei confronti della sanità
pordenonese. Considerazione che viene dimostrata per la seconda
volta in un anno, considerando anche l'impegno chiaro e forte
sulla previsione della protonterapia per il Cro di Aviano.
"Le polemiche sul sottofinanziamento della sanità di Pordenone
ora appaiono strumentali e fuori tempo massimo - per la
consigliera -. Intendiamo spegnerle in quanto l'attenzione della
Regione è dimostrata. I primi segnali sul fatto che il problema
fosse tenuto in considerazione erano arrivati nel corso della
giunta Tondo. Alcuni elementi di sperequazione tra la sanità
pordenonese e quella delle altre province restavano, ma non sono
stati risolti durante l'Esecutivo Serracchiani. Ora, finalmente,
siamo a una svolta".