Lega: Bordin, sbagliato negare uso bandiera Friuli storico allo stadio
(ACON) Trieste, 25 mar - COM/RCM - "E' profondamente sbagliato
che la bandiera del Friuli sia stata bandita dallo stadio di
Udine durante la partita della Nazionale italiana".
E' il commento del capogruppo delle Lega in Consiglio regionale,
Mauro Bordin, che ha depositato un'interrogazione a risposta
immediata (Iri) proprio sul diniego di esposizione della bandiera
della regione storica del Friuli (bandiere dal Friûl) allo stadio
udinese. La Iri sarà discussa in Aula questi giorni.
"La bandiera del Friuli - ricorda Bordin - è ufficialmente
riconosciuta dalla legge regionale n. 27 del 2001, che tutela i
simboli delle minoranze linguistiche, ed è esposta di diritto nei
Comuni e nelle provincie friulanofone. La tutela della minoranza
friulana è presente anche nella legge n. 482 del 1999.
"Ad alcuni tifosi, recatisi ad assistere sabato scorso, 23 marzo,
alla partita della squadra di calcio della Nazionale italiana con
la Finlandia - spiega l'esponente della Lega - è stato imposto di
lasciare i vessilli con l'aquila patriarcale all'ingresso dello
stadio. Riteniamo che l'applicazione restrittiva del regolamento
dello stadio sia stata eccessiva. In base al regolamento dello
Stadio Friuli, potevano essere esposti solo i simboli nazionali
dei Paesi in campo, ma essendo il Friuli parte integrante della
comunità nazionale e rappresentando quindi il vessillo del
patriarcato una delle tante identità che compongono il mosaico di
popoli che forma il nostro Paese, riteniamo che i tifosi
avrebbero avuto tutto il diritto di esporre quel simbolo
identitario che rappresenta per molti parte integrante del
sentirsi membri della comunità nazionale".
Il consigliere della Lega chiede alla Giunta regionale di
attivarsi tanto per scongiurare che simili applicazioni rigide
del regolamento si ripetano, quanto per tutelare anche in ambito
sportivo tutte le minoranze presenti in Friuli Venezia Giulia.