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I Comm: illustrate pdln 5 e 6 di modifica a legge 3/2019 spazzacorrotti

10.04.2019
11:27
(ACON) Trieste, 10 apr - CMC/RCM - Illustrate in I Commissione del Consiglio regionale due proposte di legge nazionali, la n. 5 e la n. 6, che propongono un articolo ciascuna con cui intervenire sulla cosiddetta legge "spazzacorrotti", la 3/2019 che, in un'ottica di trasparenza, equipara ai partiti e ai movimenti politici tutti quegli enti e quelle associazioni che abbiano, o abbiano avuto al loro interno negli ultimi dieci anni di attività, componenti con un ruolo attivo in politica e nella pubblica amministrazione.

Seppure apprezzabile per l'intento di rendere più trasparente il tema del finanziamento della politica, la norma - secondo i proponenti della pdln n. 5 - rischia di creare effetti gravosi e onerosi a numerose realtà associative locali per i nuovi obblighi di rendicontazione, certificazione e comunicazione previsti e anche in quegli enti dove ad esempio è prevista nei Consigli di amministrazione, la presenza di un rappresentante del Comune o della Regione. Con alcuni correttivi, si ovvia a tali criticità limitando l'equiparazione ai partiti e movimenti politici solo con quelle fondazioni, associazioni e comitati la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici.

Nella pdln n. 6, la finalità è esplicitata già nel titolo: modificare il comma 20 dell'articolo 1 della legge 3/2019, comma che così afferma: " ... sono equiparate ai partiti e movimenti politici le fondazioni, le associazioni e i comitati la composizione dei cui organi direttivi sia determinata in tutto o in parte da deliberazioni di partiti o movimenti politici ovvero i cui organi direttivi siano composti in tutto o in parte da membri di organi di partiti o movimenti politici ovvero persone che siano o siano state, nei dieci anni precedenti, membri del Parlamento nazionale o europeo o di assemblee elettive regionali o locali ovvero che ricoprano o abbiano ricoperto, nei dieci anni precedenti, incarichi di governo al livello nazionale, regionale o locale ovvero incarichi istituzionali per esservi state elette o nominate in virtù della loro appartenenza a partiti o movimenti politici, nonché le fondazioni e le associazioni che eroghino somme a titolo di liberalità o contribuiscano in misura pari o superiore a euro 5.000 l'anno al finanziamento di iniziative o servizi a titolo gratuito in favore di partiti, movimenti politici o loro articolazioni interne, di membri di organi di partiti o movimenti politici o di persone che ricoprono incarichi istituzionali".

La formula "in tutto o in parte" utilizzata nel comma 20 - è stato evidenziato dai proponenti la pdln 6 - si presta a comprendere tutti gli enti in cui anche un solo componente del Consiglio direttivo abbia o abbia avuto a che fare negli ultimi dieci anni con la politica, comprensiva sia di attività di governo come di amministrazione.

L'intenzione è di ripristinare quanto previsto precedentemente l'entrata in vigore della legge 3/2019 in quanto - è stato fatto presente - già il Garante per la protezione dei dati personali si espresse in termini critici e suggerì di precisare il carattere tassativo o meramente esemplificativo di alcuni dei criteri descritti dalla norma con formule eccessivamente ampie, o comunque definire più puntualmente taluni parametri, quali ad esempio quello dell'appartenenza a un partito dei titolari di incarichi istituzionali presso l'ente.

Ultimo aspetto, ma non per importanza - è stato aggiunto -, rappresenta l'incertezza sulla portata e sull'estensione delle sanzioni cui sarebbero sottoposti gli enti equiparati per la violazione degli obblighi di trasparenza. È ragionevole ritenere pertanto che la norma, così come in vigore, rappresenti una minaccia per gli ambiti del no profit, ovvero del terzo settore, e per tale motivo deve essere modificata.

La I Commissione proseguirà predisponendo un testo unificato delle due pdln oggi illustrate.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)



La I Commissione consiliare (foto Acon)
La I Commissione consiliare (foto Acon)