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Catastrofi naturali, prevenzione transfrontaliera in strategie Ue

15.04.2019
16:36
(ACON) Udine, 15 apr - MPB - Le calamità non conoscono frontiere. Per questo è necessario sviluppare la capacità di affrontare rischi ed emergenze in maniera coordinata con le comunità europee confinarie con una cooperazione transfrontaliera che necessariamente deve riguardare prevenzione, resilienza, risposte efficaci. Una proposta avanzata dal CdR-Comitato delle Regioni Ue (organo consultivo della Commissione e del Parlamento europei) è quella di inserire lo "sviluppo resiliente alle catastrofi" in tutte le strategie dell'Ue in materia di investimenti, prevedendo che la valutazione del rischio di catastrofi sia condizione per i progetti futuri dell'Unione.

Su questi temi si è incentrato il convegno "Dimensione transfrontaliera per la prevenzione del rischio catastrofi naturali" svoltosi oggi a Udine nella sede della Fondazione Friuli, organizzato da Regione e Consiglio FVG, Governo e Comitato delle Regioni Ue, con il patrocinio anche del Consiglio regionale del Veneto e con la partecipazione di esperti della Protezione civile, del comando dei Vigili del Fuoco e dell'Università di Udine.

Da parte del Consiglio regionale è stato sottolineato il valore della condivisione delle esperienze della Protezione civile tra le comunità regionali facenti parte di Paesi diversi: un passaggio fondamentale per recuperare il senso dell'Europa basato sulle cose concrete da fare per un ritorno diretto sulle comunità ancorché nella loro dimensione transfrontaliera. Infatti, solo all'interno del contesto europeo declinato come esperienza locale si può competere con altre realtà geopolitiche nel pianeta, dalla Cina all'India, agli Stati Uniti d'America. Sul tema delle calamità e delle emergenze - è stato ancora detto - sono state raccolte tante buone pratiche dall'esperienza della Protezione civile regionale e nazionale, dei Vigili del Fuoco, della comunità scientifica dell'ateneo udinese, degli enti locali, nonché delle forze del volontariato che costituiscono quella realtà che fa sì che il Friuli Venezia Giulia, con un volontario di Protezione civile ogni 120 abitanti, abbia in sé la struttura per affrontare dal basso gli eventi calamitosi. Per questo, trasmettere la nostra esperienza anche alle realtà transfrontaliere è fondamentale per creare quella sinergia e quella comunione di linguaggio che consente di parlare tutti la stessa lingua quando si tratta di sicurezza dei nostri cittadini.

Così, sullo sfondo dell'esperienza del passato, è stata evidenziata l'importanza del coordinamento per la prevenzione degli eventi catastrofici e dello studio dinamico degli scenari di rischio possibili, ma anche di una formazione rivolta agli amministratori locali per rendere resilienti edifici e città, nella consapevolezza che la prevenzione è anche strumento per favorire la legalità. MPB



Il convegno a Udine