Patto: centralizzazione appalti pubblici, colpo di grazia per le PMI
(ACON) Trieste, 3 giu - COM/CMC - La centralizzazione degli
approvvigionamenti di lavori, servizi e forniture rischia di dare
il colpo di grazia alle piccole e medie imprese della regione,
già messe a dura prova da una crisi che non sembra avere fine.
Ne sono convinti i consiglieri regionali del Patto per
l'Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, che oggi,
lunedì 3 giugno, nel corso di una conferenza stampa nella sede
della Regione a Udine, hanno denunciato le conseguenze negative
sul tessuto locale della normativa sull'affidamento degli appalti
pubblici, con particolare riferimento alle disposizioni sui
soggetti aggregatori.
In Friuli-Venezia Giulia - spiega in un comunicato il Patto -,
per effetto della legge 26/2014, l'amministrazione regionale, gli
enti regionali e gli enti locali sono obbligati ad aderire ai
contratti quadro stipulati dalla Centrale unica di committenza,
soggetto aggregatore regionale la cui esistenza è stata prevista
dalla normativa sulla spending review. La centrale -
nell'esercizio dell'attività di centralizzazione della
committenza - opera aggiudicando appalti pubblici o stipulando
contratti quadro per l'acquisizione di servizi e forniture e
svolge funzioni di consulenza e supporto nelle procedure di
aggiudicazione di appalti svolte autonomamente dai soggetti
indicati.
Lo scorso 14 maggio, la Regione ha siglato con una rete
temporanea di impresa la cui mandataria è AcegasApsAmga Servizi
Energetici (appartenente al gruppo Hera) il contratto, del valore
di quasi 30 milioni di euro, che assegna per quattro anni la
gestione di tre dei cinque lotti previsti nel bando per la
gestione dei servizi di manutenzione energetica inerenti immobili
e impianti in Friuli-Venezia Giulia (tra i quali la manutenzione
di impianti elettrici, di sicurezza e controllo accessi, idrico
sanitari, di riscaldamento e raffreddamento, elevatori e
antincendio, oltre al piccolo mantenimento edile) di proprietà
dell'amministrazione regionale, dei vari enti collegati, di 153
Comuni e delle Uti.
Gli altri due lotti del valore complessivo di 10,5 milioni
prosegue la nota - sono invece stati aggiudicati a una rete
temporanea di impresa costituita da SIRAM SpA (con sede legale a
Milano) e da Kone SpA (sede legale a Pero, MI). Quella che è
stata presentata come un'operazione a tutto vantaggio
dell'economia locale, con grande soddisfazione dell'assessore
regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, lo è in
effetti soltanto per i soggetti più strutturati.
"Gli enti locali - ha spiegato il consigliere del Patto per
l'Autonomia Massimo Moretuzzo durante la conferenza stampa -
saranno obbligati ad affidare la manutenzione degli edifici
pubblici alle aziende vincitrici del bando, non potranno cioè
decidere a chi affidare il servizio con effetti devastanti sulle
piccole e medie imprese locali, alle quali finora facevano invece
spesso ricorso grazie alla capacità delle stesse di rispondere
con maggiore prontezza alle necessità dell'ente pubblico, vista
anche la prossimità con quest'ultimo.
"La centralizzazione del servizio, con il suo elevato grado di
standardizzazione, non riuscirà a soddisfare efficacemente i
bisogni operativi di molte amministrazioni locali, e finirà per
rappresentare un potente fattore di decrescita a carico delle
piccole e medie imprese e, più in generale, del mondo del lavoro
che ruota attorno all'affidamento degli appalti pubblici. Non
potrà essere altrimenti, poiché non sono state previste neppure
'soglie di salvaguardia' per le assegnazioni dei lavori di
importi non elevati. Quando inizierà la Regione a tutelare
davvero le piccole e medie imprese del territorio?".
Alla conferenza stampa sono intervenuti Salvatore Cane,
responsabile del settore edilizio di Confartigianato Imprese FVG,
Denis Petrigh, vicepresidente e responsabile del gruppo edili di
Confapi FVG, e Claudio Scialino del servizio Edilizia e
territorio di Confapi FVG, che hanno apprezzato l'iniziativa del
gruppo consiliare del Patto per l'Autonomia e condiviso l'allarme
lanciato dallo stesso, avendo raccolto le preoccupazioni delle
imprese associate, molte a rischio di chiusura per effetto della
centralizzazione dell'affidamento degli appalti pubblici.