FI: Piccin, danni da fauna selvatica, soluzione non rinviabile
(ACON) Trieste, 4 giu - COM/MPB - "Lo diciamo da tempo e le
parole sentite in questa audizione lo confermano: la
proliferazione di cinghiali, cervi e altri ungulati, che invadono
fondi agricoli, strade e aree urbane creando danni, gravi
incidenti e pericoli, è diventata un'urgenza di fronte alla quale
non si può più rinviare la soluzione".
Così si è espressa la consigliera regionale Mara Piccin (Forza
Italia), a margine dell'audizione con le parti sociali e la
giunta regionale nella seduta della II Commissione permanente
allargata ai componenti della IV (della quale fa parte
l'esponente azzurra).
"La prevenzione, come indicano anche studi scientifici - continua
Piccin - va attuata con un'attività di controllo della fauna
selvatica. Non è più rinviabile l'introduzione di nuove misure,
possibile soltanto intervenendo sulla legge nazionale in materia
di caccia, mettendo al centro: dobbiamo passare dal concetto di
"protezione" a quello di "gestione", che comprende il primo,
tutelando sì alcuni esemplari ma, dall'altra parte, contenendo le
specie infestanti e che difficilmente convivono con l'uomo, le
sue attività e la sua salute (si pensi alla diffusione della
peste suina). Soltanto iniziative legislative nazionali possono
dare una risposta al problema. I tentativi di intervenire con
norme regionali in materia venatoria, in altre Regioni, sono
stati infatti interrotti dalla Corte Costituzionale".
Piccin ricorda che, nelle scorse settimane, ha depositato in
qualità di prima firmataria la Proposta di legge nazionale "Norme
in materia di prevenzione dei danni causati dalla fauna
selvatica" e preannuncia una nuova iniziativa legislativa -
sempre di carattere nazionale - sul tema, ancor più focalizzata
sui riflessi del problema per il settore agricolo. Entrambe le
proposte di legge hanno l'obiettivo di apportare modifiche alla
legge 157 del 1992 ("Norme per la protezione della fauna
selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"). Nel caso della
Pdln già depositata, che sarà discussa nella IV Commissione, sono
due le principali modifiche che si intende apportare alla 157. La
prima: le Regioni saranno chiamate a provvedere al controllo
delle specie di fauna selvatica (pure nelle zone vietate alla
caccia, come già avviene) anche al di fuori dai periodi e dagli
orari indicati dalla legge 157 (quest'ultima, per esempio, per i
cinghiali ora indica i termini dal 1° ottobre al 31 dicembre o
dal 1° novembre al 31 gennaio).
"La possibilità di controllo - secondo Piccin - dev'essere
garantita tutto l'anno".
Controllo che va esercitato di norma mediante metodi ecologici,
su parere dell'Istituto superiore di Protezione e ricerca
ambientale (Ispra). Come già previsto, qualora tali metodi si
rivelassero inefficaci, le Regioni possono autorizzare piani di
abbattimento. Qui si inserisce l'altra novità del Pdln: tali
piani dovranno essere attuati da cacciatori soci delle Riserve di
caccia, coordinati dalle guardie venatorie dipendenti dalle
amministrazioni pubbliche (che con la legislazione vigente sono i
soggetti che si occupano dei piani di abbattimento). Queste
ultime potranno continuare ad avvalersi di proprietari e
conduttori di fondi, operatori faunistici o guardie forestali e
comunali, sempre muniti di licenza di per l'esercizio venatorio.