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FI: Piccin, danni da fauna selvatica, soluzione non rinviabile

04.06.2019
18:47
(ACON) Trieste, 4 giu - COM/MPB - "Lo diciamo da tempo e le parole sentite in questa audizione lo confermano: la proliferazione di cinghiali, cervi e altri ungulati, che invadono fondi agricoli, strade e aree urbane creando danni, gravi incidenti e pericoli, è diventata un'urgenza di fronte alla quale non si può più rinviare la soluzione".

Così si è espressa la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia), a margine dell'audizione con le parti sociali e la giunta regionale nella seduta della II Commissione permanente allargata ai componenti della IV (della quale fa parte l'esponente azzurra).

"La prevenzione, come indicano anche studi scientifici - continua Piccin - va attuata con un'attività di controllo della fauna selvatica. Non è più rinviabile l'introduzione di nuove misure, possibile soltanto intervenendo sulla legge nazionale in materia di caccia, mettendo al centro: dobbiamo passare dal concetto di "protezione" a quello di "gestione", che comprende il primo, tutelando sì alcuni esemplari ma, dall'altra parte, contenendo le specie infestanti e che difficilmente convivono con l'uomo, le sue attività e la sua salute (si pensi alla diffusione della peste suina). Soltanto iniziative legislative nazionali possono dare una risposta al problema. I tentativi di intervenire con norme regionali in materia venatoria, in altre Regioni, sono stati infatti interrotti dalla Corte Costituzionale".

Piccin ricorda che, nelle scorse settimane, ha depositato in qualità di prima firmataria la Proposta di legge nazionale "Norme in materia di prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica" e preannuncia una nuova iniziativa legislativa - sempre di carattere nazionale - sul tema, ancor più focalizzata sui riflessi del problema per il settore agricolo. Entrambe le proposte di legge hanno l'obiettivo di apportare modifiche alla legge 157 del 1992 ("Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"). Nel caso della Pdln già depositata, che sarà discussa nella IV Commissione, sono due le principali modifiche che si intende apportare alla 157. La prima: le Regioni saranno chiamate a provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica (pure nelle zone vietate alla caccia, come già avviene) anche al di fuori dai periodi e dagli orari indicati dalla legge 157 (quest'ultima, per esempio, per i cinghiali ora indica i termini dal 1° ottobre al 31 dicembre o dal 1° novembre al 31 gennaio).

"La possibilità di controllo - secondo Piccin - dev'essere garantita tutto l'anno".

Controllo che va esercitato di norma mediante metodi ecologici, su parere dell'Istituto superiore di Protezione e ricerca ambientale (Ispra). Come già previsto, qualora tali metodi si rivelassero inefficaci, le Regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Qui si inserisce l'altra novità del Pdln: tali piani dovranno essere attuati da cacciatori soci delle Riserve di caccia, coordinati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni pubbliche (che con la legislazione vigente sono i soggetti che si occupano dei piani di abbattimento). Queste ultime potranno continuare ad avvalersi di proprietari e conduttori di fondi, operatori faunistici o guardie forestali e comunali, sempre muniti di licenza di per l'esercizio venatorio.



La consigliera regionale Mara Piccin (FI)