Zanin: "Il peso delle parole", tavola rotonda su violenza di genere
(ACON) Palmanova, 5 giu - MPB - "La violenza sulle donne deve
essere combattuta principalmente dal punto di vista culturale
perchè le parole usate per spiegare ciò che avviene nei confronti
delle donne molte volte nascondono un'autoassoluzione, quasi un
tentativo di sminuire un fatto gravissimo rispetto ad altri atti
altrettanto gravi. Occorre invece dare alle parole il giusto
significato".
Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin è
intervenuto stamani a Palmanova alla tavola rotonda, organizzata
dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil nel salone d'onore
del municipio, sul tema "Il peso delle parole", per riflettere su
quanto il linguaggio utilizzato nelle sentenze , dai media e dai
cittadini tenda sempre più a sminuire la gravità della violenza
di genere.
Una riflessione che - davanti a una sala gremita dove spiccava in
prima fila il posto per una donna che non c'è più - ha raccolto i
punti di vista del sindaco Francesco Martines, di Magda Gruarin
segretaria regionale Uil, Maria Caterina Pace sostituto
procuratore presso il Tribunale di Udine, Rosi Toffano avvocato
presidente di Zerosutre, Rossana Giacaz segretaria regionale
Cgil, Luana de Francisco giornalista, Irma Fratini psicologa
psicoterapeuta, Liliana Ocmin responsabile del coordinamento
donne Cisl nazionale. Le parole assolvono, le parole condannano e
anche feriscono, convincono, placano. Ci sono parole e
allocuzioni che giustificano la violenza contro le donne portata
fino al femminicidio; espressioni come "tempesta emotiva, amore
malato, raptus", e allusioni alle condizioni di vita grama di chi
colpisce, vengono usate come attenuante rispetto alla
responsabilità dell'uomo che colpisce una donna; un linguaggio
sbagliato che rafforza pregiudizi e stereotipi provocando alle
vittime un dolore supplementare.
Linguaggi diversi rappresentano persone e culture diverse e
diverse visioni della vita. Ma la violenza di genere riguarda
tutti e purtroppo è trasversale a tutte le religioni e culture.
Per Zanin, che ha espresso il plauso del Consiglio regionale per
l'iniziativa del sindacato che per sua natura è dalla parte dei
più fragili e deboli, "un femminicidio è comunque un omicidio nei
confronti di una persona, che rischia di essere uccisa due volte
se non assumiamo concretamente una responsabilità che, a mio
avviso, risiede - ha sottolineato il presidente - essenzialmente
negli uomini. Perché quello di immaginare una preda e un
predatore è un problema culturale che va sradicato principalmente
dalla testa degli uomini. Se gli uomini non riusciranno a capire
che un attacco a una donna mostra di fatto la propria debolezza -
la debolezza di chi non riesce a sopportare il confronto e la
relazione con un essere umano di un altro genere - si continuerà
a sminuire il valore delle parole, e si farà un danno non solo
alla donna ma in generale al senso di umanità che ci dovrebbe
pervadere".
"Dobbiamo cominciare dai nostri figli - ha detto ancora Zanin -:
con i figli maschi, insegnando loro quale è il proprio posto; e
con le figlie perchè imparino fin da bambine a non tollerare lo
spirito di sopraffazione che a volte per senso materno ragazze e
donne lasciano passare; insieme alla loro dignità difenderanno
quella dell'intera umanità".
(immagini alle tv; foto su www.consiglio.regione.fvg.it)