FI: Piccin, coinvolgere cacciatori nella gestione degli ungulati
(ACON) Trieste, 9 giu - COM/MPB - "L'abbiamo detto in tutti i
modi: il problema del controllo di cinghiali, caprioli e altri
ungulati non è più rinviabile. Il tempo delle discussioni è
finito: ora occorre agire a fronte dei continui incidenti gravi
causati dall'attraversamento delle strade della fauna selvatica,
la cui proliferazione causa pure danni devastanti ai terreni
agricoli e pericoli derivanti dall'invasione dei centri abitati.
Noi abbiamo delle proposte". Lo afferma la consigliera regionale
Mara Piccin (Forza Italia), dopo l'ennesimo sinistro grave
causato da un ungulato.
"L'incidente a Pozzis di Verzegnis, nel quale è rimasto
gravemente ferito un motociclista, colpito da un capriolo
piombato sulla strada - ricorda Piccin - è soltanto l'ultimo di
una lunga serie dalle simili modalità. Ogni anno, in Europa, si
verificano in media oltre 500 mila incidenti stradali con i soli
mammiferi ungulati, che comportano 300 vittime umane, 30 mila
feriti e un miliardo di euro di danni. In Italia e nella nostra
regione questo tipo di incidente è sempre più frequente. Sul tema
è ora di rompere gli indugi: noi abbiamo già posto sul tavolo
delle proposte".
Piccin è prima firmataria della Proposta di legge nazionale
"Norme in materia di prevenzione dei danni causati dalla fauna
selvatica" e ne sta depositando un'altra con simili finalità. Nel
caso della Pdln già depositata, l'obiettivo è far sì che le
Regioni gestiscano il controllo degli ungulati anche al di fuori
dei periodi e degli orari oggi vigenti, affidando l'attuazione
dei Piani di abbattimento ai cacciatori soci alle Riserve di
caccia, coordinati dalle guardie venatorie dipendenti dalle
amministrazioni pubbliche.
"Non ci sembra ci siano altre soluzioni che possano avere esito
immediato - sottolinea la forzista - e soltanto iniziative
legislative nazionali possono dare una risposta al problema. I
tentativi di intervenire con norme regionali in materia
venatoria, in altre Regioni, sono stati infatti interrotti dalla
Corte Costituzionale. Occorre accelerare l'iter regionale perché
la nostra proposta possa giungere al più presto in Parlamento,
dove dovrà essere adeguatamente supportata".
Nei giorni scorsi, in audizione davanti ai consiglieri regionali
della II e IV commissione, aziende e categorie agricole hanno
sottoposto la questione dei danni su vasta scala alle colture
causati da cinghiali e altre specie invasive, rimarcando la
necessità di agire in fretta.
MPB