III Comm: audiz. Riccardi e Poggiana su cantiere ospedale di Cattinara
(ACON) Trieste, 13 giu - RCM - Dietro richiesta di Roberto
Cosolini (Pd), la vicenda della riqualificazione del comprensorio
ospedaliero triestino di Cattinara, con tutti i suoi stop e
ricorsi iniziati lo scorso anno, finisce in III Commissione
consiliare presieduta da Ivo Moras (Lega).
E' lo stesso Cosolini a ripercorrere per primo la storia
dell'appalto, iniziata con una gara nel 2014 e un affidamento di
contratto all'associazione temporanea di imprese (Ati), guidata
dall'azienda di costruzioni Clea, che porta la data del 6 aprile
2017 per un appalto da 110,5 milioni di euro, che con Iva e
accessori salgono a un totale di 140 milioni. "Ci saranno altre
sedi, diverse da quella del Consiglio regionale - ha fatto
presente l'esponente dem -, con lavoro garantito per gli
avvocati, ma ciò che preoccupa è che le conseguenze di quanto sta
accadendo le pagano i cittadini. Se già la scelta fatta di aprire
un cantiere dentro un ospedale funzionante è opinabile, pensiamo
cosa comporti un cantiere lasciato fermo per tanto tempo".
Cosolini ha quindi chiesto all'assessore regionale alla Salute,
Riccardo Riccardi, e al commissario unico dell'Azienda sanitaria
universitaria integrata di Trieste (AsuiTs) e dell'Azienda per
l'assistenza sanitaria n. 2 Bassa Friulana-Isontina, Antonio
Poggiana, quale sia il futuro che si prospetta per Cattinara, ma
anche perché sia stata chiesta la risoluzione del contratto
andando così contro le decisioni del responsabile unico del
procedimento (Rup), organo sì tecnico e non politico ma non per
questo - ha fatto presente Cosolini - avulso dal dover tenere in
considerazione l'interesse pubblico.
Per Andrea Ussai (M5S), ristrutturare un ospedale in funzione
come quello di Cattinara è stata una scelta scellerata e un
azzardo approvare tre stralci di opere, di cui due eseguiti e uno
no, perché ora ci sono 5 piani della torre Medica bloccati. Ussai
ha poi voluto sapere se l'attivazione della polizza globale sia
stata un obbligo, per la stazione appaltante, e ha approfittato
per informarsi sulla tempistica degli interventi annunciati per
migliorare la logistica del Pronto soccorso.
Furio Honsell (OpenFVG) ha chiesto se esista un piano
emergenziale per poter fornire comunque i servizi ai cittadini
oggi in disagio con 5 piani di ospedale sventrati, se si
prospetta un trasferimento di pazienti altrove.
Per Claudio Giacomelli (FdI) chi è venuto a parlare oggi in
Commissione non è responsabile della scelta fatta nel 2017 in
assenza della pianificazione esecutiva, una scelta anche da lui
definita scellerata e fonte di disagi. Ha però voluto sapere se
si porteranno delle migliorie al progetto iniziale, dato che sono
passati più di 5 anni, e cosa accadrà all'ospedale infantile
Burlo Garofolo, visto che il progetto prevedeva la
riqualificazione anche della sua sede. Inoltre, quali le
conseguenze di un contenzioso con Clea, non monetarie ma da un
punto di vista dell'esecuzione dei lavori.
Il commissario Poggiana ha fatto presente che i lavori veri e
propri di ristrutturazione dell'ospedale "non è che sono fermi,
non sono proprio ancora partiti, in quanto manca all'appello un
progetto". "Sono trascorsi 750 giorni - ha rimarcato poi anche
l'assessore Riccardi - senza avere un progetto esecutivo e non ci
sono neppure le condizioni perché ci sia". Quanto alle tre opere
permesse dal Rup, per il commissario è stato un atto improvvido:
"Le opere propedeutiche devono facilitare l'esecuzione dei
lavori, all'opposto quelle eseguite sono così invasive che io non
le avrei consentite".
La decisione di scegliere la via dell'attivazione della polizza
globale di esecuzione, invece che lo scorrimento della
graduatoria, è stata sua e non obbligatoria. "L'ho fatto per
garantire la massima trasparenza", ha risposto a Ussai. Così come
sua la decisione di chiedere la risoluzione del contratto a Clea,
dissociandosi dal Rup. Quanto ai tempi di ripresa dei lavori, se
Poggiana calcola che il cantiere possa riaprire con la prossima
primavera, l'assessore Riccardi più cautamente confida nel
secondo semestre del 2020. Un'ultima precisazione alle domande
dei consiglieri, la nuova impresa dovrà eseguire l'opera alla
cifra pattuita con Clea. "Vedo complicato un trasferimento di
pazienti - ha quindi detto a Honsell -, mentre si sopperisce
incrementando l'utilizzo dei posti letto delle Rsa e l'assistenza
domiciliare".
In merito alle spese per il Pronto soccorso di Cattinara,
Poggiana ha spiegato che si tratta di interventi di
razionalizzazione degli spazi che esulano dall'appalto, sono
risorse pari a 350mila euro, metà da impiegare per la
ricollocazione e l'allargamento degli spazi, l'altra metà per
acquistare attrezzature sanitarie specifiche per il Pronto
soccorso. I lavori partiranno alla fine di agosto e si calcola
dureranno un paio di mesi.
Infine per il Burlo si prospetta una soluzione anche per i
dipendenti amministrativi, dopo che si è pensato alla parte
sanitaria e assistenziale, che saranno trasferiti in un'altra
palazzina.
(foto; immagini alle tv)