FI: Piccin, scelta via Montereale per nuovo ospedale PN sbagliata
(ACON) Trieste, 13 giu - COM/RCM - "Un disastro: la
realizzazione del nuovo-vecchio ospedale in via Montereale, a
Pordenone, sta mostrando tutti i limiti a suo tempo previsti
dalla sottoscritta e non soltanto. Per ora ciò vale dal punto di
vista della viabilità, ma è chiaro che a lungo termine ci si
renderà conto anche che, se si fosse costruito un nuovo ospedale
in Comina, moderno ed efficiente, anche le ricadute in termini di
cura e assistenza sanitaria ai cittadini sarebbero state
migliori".
Lo afferma la consigliera regionale Mara Piccin (Forza Italia),
in merito all'impatto negativo sulla viabilità del cantiere
dell'ospedale di via Montereale, a Pordenone, e riferisce anche
dell'insufficienza dei posti auto (ora meno di 350 contro i 540
precedenti), con l'invasione del quartiere da parte dei veicoli
in cerca di stalli, l'inadeguatezza del parcheggio per i
dipendenti e la mancata previsione di una viabilità
ciclo-pedonale, nonché l'assenza di risorse e progettazione su un
parco al posto dei vecchi padiglioni da demolire. Sino a
esprimere forti dubbi sul taglio degli alberi.
"Realizzare un ospedale degno di una città come Pordenone in
Comina, come abbiamo sempre sostenuto e come a suo tempo
avvalorato da tecnici e operatori - continua la Piccin -, non
avrebbe comportato questi problemi e disagi. Innanzitutto, il
cantiere non avrebbe dovuto convivere con l'attività sanitaria di
via Montereale e, a questo punto, il nuovo nosocomio sarebbe
probabilmente in procinto di aprire o sarebbe già stato
inaugurato. E avrebbe potuto contare su spazi più funzionali
anche per i parcheggi: in genere, sarebbe stato servito da una
viabilità indipendente rispetto a quella cittadina.
"Come previsto quando il centrosinistra regionale, d'intesa con
quello cittadino, diedero il via all'operazione via Montereale -
aggiunge la consigliera -, l'edificazione dell'ospedale in
quest'ultimo sito avrebbe comportato problemi e una tempistica
rilevante, tenendo conto anche di imprevisti tutt'altro che
imprevedibili. Si è voluto percorrere questa strada, che pur non
comportava grandi risparmi sia economici sia in termini di
consumo di suolo - anzi - scaricando i problemi sul Comune, con
l'incognita della necessità di eventuali correttivi e dunque
l'aggiunta di costi".