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ProgettoFVG/Ar: appalti pubblici, la Regione snellisca le procedure

15.06.2019
19:08
(ACON) Trieste, 15 giu - COM/RCM - Il Gruppo consiliare di Progetto FVG/Ar in tema di appalti pubblici chiede alla Regione uno snellimento delle procedure a carico dei Comuni: "La questione non è adeguare l'assetto organizzativo degli appalti a una normativa farraginosa - affermano Mauro Di Bert, Emanuele Zanon, Edi Morandini e Giuseppe Sibau - , piuttosto mettere mano a una legislazione e a una burocrazia caotica e pesante, alleggerendo e semplificando notevolmente le regole, salvaguardando i principi di autonomia e sussidiarietà degli enti e non obbligandoli ad aderire alla Centrale unica di committenza (Cuc) per poter andare avanti con le opere pubbliche.

"Se le gare più complesse e con importi elevati, sull'ordine delle centinaia di migliaia o milioni di euro (sopra le soglie previste dal Codice degli appalti) possono aver ragione di essere gestite da alte specializzazioni tecnico-giuridiche presenti nelle Cuc, gli appalti più semplici, dai costi più contenuti, per servizi e forniture inferiori ai 40mila euro e per lavori inferiori ai 150mila euro, che sono nel concreto quelli più numerosi e banditi dai Comuni, soprattutto piccoli e medi - fanno notare i quattro esponenti di centrodestra -, non trovano nella centralizzazione l'applicazione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità dell'azione amministrativa".

I consiglieri regionali di Progetto FVG/Ar evidenziano poi le problematiche che tali nuove procedure stanno provocando: "L'obbligo di aderire alle Cuc da parte dei Comuni ha l'intento di supportare le piccole stazioni appaltanti nelle complesse procedure di individuazione dei soggetti contraenti, ottimizzando e rendendo omogeneo l'iter, in alcuni casi con risparmi nella spesa. Ma non sempre le Cuc hanno risposto in modo adeguato alle attese; strumenti già esistenti, come l'obbligo di utilizzo della piattaforma del mercato elettronico per importi superiori a 5 euro e fino a 40mila euro, sono sufficienti a garantire buoni risultati.

"Centralizzando le gare può invece accadere, come è già accaduto, che ci siano costi maggiori, che non si risponda alle esigenze delle stazioni appaltanti, che le imprese affidatarie dei servizi (pulizie dei locali e gestione dei cimiteri per esempio) provengano da altre regioni e diano in subappalto, semprechè sia previsto, le prestazioni ovviamente a un prezzo inferiore rispetto al contratto, con evidente nocumento per le piccole imprese locali che storicamente operano per i Comuni della regione. Così come è palese che se la sede legale dell'impresa appaltatrice è fuori dal Friuli Venezia Giulia, le imposte che queste versano non vengano introitate dalla nostra Regione.

"Amministratori locali, segretari comunali, funzionari e operatori pubblici sono fortemente preoccupati per una situazione che rischia di creare molti problemi ai Comuni già fortemente penalizzati negli ultimi anni dai molteplici appesantimenti burocratici. Auspichiamo - chiosano i quattro rappresentanti di maggioranza - che l'amministrazione regionale intervenga per correggere al più presto queste modalità di gestione dei piccoli appalti pubblici in una Regione con specialità statutaria e autonomia anche nell'ambito degli appalti pubblici, che applichi disposizioni molto più restrittive rispetto ad altre Regioni a statuto ordinario".



I consiglieri di ProgettoFVG/Ar