ProgettoFVG/Ar: appalti pubblici, la Regione snellisca le procedure
(ACON) Trieste, 15 giu - COM/RCM - Il Gruppo consiliare di
Progetto FVG/Ar in tema di appalti pubblici chiede alla Regione
uno snellimento delle procedure a carico dei Comuni: "La
questione non è adeguare l'assetto organizzativo degli appalti a
una normativa farraginosa - affermano Mauro Di Bert, Emanuele
Zanon, Edi Morandini e Giuseppe Sibau - , piuttosto mettere mano
a una legislazione e a una burocrazia caotica e pesante,
alleggerendo e semplificando notevolmente le regole,
salvaguardando i principi di autonomia e sussidiarietà degli enti
e non obbligandoli ad aderire alla Centrale unica di committenza
(Cuc) per poter andare avanti con le opere pubbliche.
"Se le gare più complesse e con importi elevati, sull'ordine
delle centinaia di migliaia o milioni di euro (sopra le soglie
previste dal Codice degli appalti) possono aver ragione di essere
gestite da alte specializzazioni tecnico-giuridiche presenti
nelle Cuc, gli appalti più semplici, dai costi più contenuti, per
servizi e forniture inferiori ai 40mila euro e per lavori
inferiori ai 150mila euro, che sono nel concreto quelli più
numerosi e banditi dai Comuni, soprattutto piccoli e medi - fanno
notare i quattro esponenti di centrodestra -, non trovano nella
centralizzazione l'applicazione dei principi di efficienza,
efficacia ed economicità dell'azione amministrativa".
I consiglieri regionali di Progetto FVG/Ar evidenziano poi le
problematiche che tali nuove procedure stanno provocando:
"L'obbligo di aderire alle Cuc da parte dei Comuni ha l'intento
di supportare le piccole stazioni appaltanti nelle complesse
procedure di individuazione dei soggetti contraenti, ottimizzando
e rendendo omogeneo l'iter, in alcuni casi con risparmi nella
spesa. Ma non sempre le Cuc hanno risposto in modo adeguato alle
attese; strumenti già esistenti, come l'obbligo di utilizzo della
piattaforma del mercato elettronico per importi superiori a 5
euro e fino a 40mila euro, sono sufficienti a garantire buoni
risultati.
"Centralizzando le gare può invece accadere, come è già accaduto,
che ci siano costi maggiori, che non si risponda alle esigenze
delle stazioni appaltanti, che le imprese affidatarie dei servizi
(pulizie dei locali e gestione dei cimiteri per esempio)
provengano da altre regioni e diano in subappalto, semprechè sia
previsto, le prestazioni ovviamente a un prezzo inferiore
rispetto al contratto, con evidente nocumento per le piccole
imprese locali che storicamente operano per i Comuni della
regione. Così come è palese che se la sede legale dell'impresa
appaltatrice è fuori dal Friuli Venezia Giulia, le imposte che
queste versano non vengano introitate dalla nostra Regione.
"Amministratori locali, segretari comunali, funzionari e
operatori pubblici sono fortemente preoccupati per una situazione
che rischia di creare molti problemi ai Comuni già fortemente
penalizzati negli ultimi anni dai molteplici appesantimenti
burocratici. Auspichiamo - chiosano i quattro rappresentanti di
maggioranza - che l'amministrazione regionale intervenga per
correggere al più presto queste modalità di gestione dei piccoli
appalti pubblici in una Regione con specialità statutaria e
autonomia anche nell'ambito degli appalti pubblici, che applichi
disposizioni molto più restrittive rispetto ad altre Regioni a
statuto ordinario".