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Cr: ddl Omnibus, relatore di minoranza Moretti (3)

18.06.2019
12:21
(ACON) Trieste, 17 giu - CMC - Un provvedimento di manutenzione ordinaria e non norme dalla natura rivoluzionaria così come le ha definite, in maniera roboante, il presidente Fedriga. Il consigliere Diego Moretti (Pd), relatore di minoranza per l'Aula, definisce così il ddl n. 54, testo che - spiega - affronta molteplici tematiche, apporta aggiustamenti e modifiche, alcune delle quali condivise dal gruppo del Partito democratico. Molte disposizioni - prosegue Moretti - si presentano in assoluta continuità con quanto già fatto nella precedente legislatura nei contenuti e nei metodi: dalle puntuali risposte date a enti locali in merito a devoluzioni contributive, proroghe e dilazioni nelle tempistiche di rendiconto per contributi assegnati da tempo, alle conferme di contributi per opere non realizzate.

Soffermandosi poi sui singoli articoli, alcuni dei quali condivisi dal Gruppo, il consigliere critica il ritardo con cui si è intervenuti per rendere operativi, in estate, i distaccamenti dei vigili del fuoco di Grado e Lignano Sabbiadoro, mentre sulle regole che svincolano il settore del commercio su aree pubbliche dalla direttiva Bolkestein, le perplessità sono legate al fatto di non aver previsto alcun limite di durata della concessione dello spazio ai soggetti privati nell'ambito del mercato comunale.

In materia di sanità e servizi, Moretti interviene sullo spostamento dei termini per l'adeguamento alla normativa regionale delle strutture per anziani e, pur riconoscendo la complessità della situazione, chiede conoscere il quadro complessivo dello stato degli adeguamenti delle strutture, per valutare l'efficacia delle misure finora messe in atto, e capire se i nuovi termini fissati dal ddl, siano realmente adeguati.

Perplessità e contrarietà si concentrano poi sull'opportunità di finanziare il rimpatrio di stranieri immigrati colpiti da provvedimenti di espulsione, misura "che dovrebbe essere già svolta dal ministero dell'Interno con fondi propri" e sui diversi interventi introdotti in materia di funzione pubblica: dalla procedura di individuazione dei vicedirettori centrali alla modifica dei vincoli di permanenza del personale presso gli enti locali, all'introduzione delle due delegazioni trattanti per il Comparto, una per la dirigenza e la seconda per la non dirigenza.

Critico è, poi, il giudizio sulla scelta politica di prevedere incentivi alle aziende solo a fronte di assunzioni o stabilizzazioni di soggetti residenti continuativamente sul territorio regionale da almeno 5 anni. Una decisione - spiega il consigliere - che, se confermata, discriminerebbe i cittadini italiani che risiedono nella nostra regione da meno di 5 anni, altri soggetti che lavorando in Friuli Venezia Giulia mantengono comunque la residenza altrove - magari in Veneto - o cittadini di Paesi terzi con regolare permesso di soggiorno per lavoro.

La norma contenuta nel ddl - conclude Moretti - potrebbe essere incostituzionale in quanto viola il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione ed è contraria al principio di libera circolazione delle persone del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



Il consigliere regionale Diego Moretti (Pd)