Cr: ddl Omnibus, relatore di minoranza Moretti (3)
(ACON) Trieste, 17 giu - CMC - Un provvedimento di manutenzione
ordinaria e non norme dalla natura rivoluzionaria così come le ha
definite, in maniera roboante, il presidente Fedriga. Il
consigliere Diego Moretti (Pd), relatore di minoranza per l'Aula,
definisce così il ddl n. 54, testo che - spiega - affronta
molteplici tematiche, apporta aggiustamenti e modifiche, alcune
delle quali condivise dal gruppo del Partito democratico.
Molte disposizioni - prosegue Moretti - si presentano in assoluta
continuità con quanto già fatto nella precedente legislatura nei
contenuti e nei metodi: dalle puntuali risposte date a enti
locali in merito a devoluzioni contributive, proroghe e dilazioni
nelle tempistiche di rendiconto per contributi assegnati da
tempo, alle conferme di contributi per opere non realizzate.
Soffermandosi poi sui singoli articoli, alcuni dei quali
condivisi dal Gruppo, il consigliere critica il ritardo con cui
si è intervenuti per rendere operativi, in estate, i
distaccamenti dei vigili del fuoco di Grado e Lignano Sabbiadoro,
mentre sulle regole che svincolano il settore del commercio su
aree pubbliche dalla direttiva Bolkestein, le perplessità sono
legate al fatto di non aver previsto alcun limite di durata della
concessione dello spazio ai soggetti privati nell'ambito del
mercato comunale.
In materia di sanità e servizi, Moretti interviene sullo
spostamento dei termini per l'adeguamento alla normativa
regionale delle strutture per anziani e, pur riconoscendo la
complessità della situazione, chiede conoscere il quadro
complessivo dello stato degli adeguamenti delle strutture, per
valutare l'efficacia delle misure finora messe in atto, e capire
se i nuovi termini fissati dal ddl, siano realmente adeguati.
Perplessità e contrarietà si concentrano poi sull'opportunità di
finanziare il rimpatrio di stranieri immigrati colpiti da
provvedimenti di espulsione, misura "che dovrebbe essere già
svolta dal ministero dell'Interno con fondi propri" e sui diversi
interventi introdotti in materia di funzione pubblica: dalla
procedura di individuazione dei vicedirettori centrali alla
modifica dei vincoli di permanenza del personale presso gli enti
locali, all'introduzione delle due delegazioni trattanti per il
Comparto, una per la dirigenza e la seconda per la non dirigenza.
Critico è, poi, il giudizio sulla scelta politica di prevedere
incentivi alle aziende solo a fronte di assunzioni o
stabilizzazioni di soggetti residenti continuativamente sul
territorio regionale da almeno 5 anni. Una decisione - spiega il
consigliere - che, se confermata, discriminerebbe i cittadini
italiani che risiedono nella nostra regione da meno di 5 anni,
altri soggetti che lavorando in Friuli Venezia Giulia mantengono
comunque la residenza altrove - magari in Veneto - o cittadini di
Paesi terzi con regolare permesso di soggiorno per lavoro.
La norma contenuta nel ddl - conclude Moretti - potrebbe essere
incostituzionale in quanto viola il principio di uguaglianza
sancito dalla Costituzione ed è contraria al principio di libera
circolazione delle persone del Trattato sul funzionamento
dell'Unione europea.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)