Opposizioni: con ddl 54 svilito ruolo e autorevolezza del Consiglio
(ACON) Trieste, 18 giu - COM/RCM - Con una conferenza stampa
congiunta, i cinque gruppi di opposizione presenti in Consiglio
regionale, attraverso i propri presidenti hanno espresso
contrarietà rispetto all'iter del disegno di legge n. 54
"Omnibus", contenente misure ritenute urgenti per il territorio e
giunto all'esame dell'Aula.
Secondo il capogruppo di Patto per l'Autonomia, Massimo
Moretuzzo, "il percorso di questo provvedimento ci trova
assolutamente contrariati: in Consiglio oggi dovevamo parlare di
un disegno di legge di manutenzione tecnica, la Giunta si era
impegnata a non stravolgerlo, l'opposizione nei lavori delle
Commissioni era stata collaborativa e non prevenuta. La realtà
però è che ci troviamo, per l'ennesima volta, in una situazione
completamente diversa: basti pensare che, tra i molti
emendamenti, ce ne sono alcuni che fanno parte di una
pianificazione sanitaria che aspettiamo da tempo e che non
sappiamo nemmeno se è completamente delineata. Non si può
affidare la scelta sul ruolo dei singoli ospedali a un
emendamento di una omnibus".
Per Furio Honsell, capogruppo di Open-Sinistra FVG, "questo modo
di legiferare improvvisato è dannoso per la regione. Presentare
emendamenti in extremis, negando audizioni e modificando quanto
approvato qualche mese fa, è pericoloso. La programmazione
sanitaria e quella edilizia non possono essere oggetto di un
emendamento in 'zona Cesarini'. Nella discussione del ddl 54
prevale l'assenza di dialogo con il territorio e con i legittimi
portatori di interesse. Oggi in Aula la maggioranza ha
rivendicato il dialogo, ma se si contano effettivamente quante
audizioni si sono svolte a fronte delle diverse richieste di
audizioni, che sono quasi sempre state negate, ci si renderà
conto che qui ci troviamo di fronte a una gestione assolutamente
idiosincratica da parte di una monocratica maggioranza".
A detta del capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis, "il
Consiglio regionale viene calpestato nella propria dignità da un
metodo di lavoro che sembra sia stato studiato in modo
consapevole per escluderlo a vantaggio esclusivo della Giunta.
Importanti decisioni legislative vengono calate dall'alto, con
emendamenti dell'ultimo minuto che escludono a prescindere la
possibilità di analisi, riflessione e controproposta politica.
Così la partecipazione di tutti i Gruppi consiliari è messa in
seria difficoltà, per non parlare del mancato coinvolgimento dei
portatori d'interesse in sede di audizioni. Tutto questo nasconde
una grave insicurezza del Governo Fedriga.
Per Ilaria Dal Zovo, capogruppo del Movimento 5 Stelle, "Giunta e
maggioranza non si smentiscono. Anche in quella che doveva essere
una legge di manutenzione dal contenuto tecnico arrivano ancora
emendamenti sostanziali, in barba agli accordi che erano stati
presi tra capigruppo. Già la presentazione di una nuova omnibus,
a meno di due mesi dall'approvazione della precedente, è
quantomeno un'anomalia sul piano legislativo che svilisce il
ruolo del Consiglio regionale. Ma in questo caso il centrodestra
si era preso l'impegno di non presentare emendamenti in Aula che
andassero a stravolgere il contenuto del ddl. Evidentemente,
però, il loro modo di operare è questo e la tentazione di
inserire provvedimenti senza passare per audizioni e Commissione
è troppo forte. Stavolta tocca addirittura alla programmazione
sanitaria, con 'pezzi' di riforma e soluzione di controversie
portati avanti attraverso emendamenti, senza i necessari
confronti e approfondimenti".
Infine, sostiene il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello: "Le
leggi omnibus sono uno strumento sul quale nessuno discute. Non
possiamo però accettare stravolgimenti come quelli che vediamo
oggi, che calpestano il nostro lavoro, il lavoro dell'Aula. È
necessario riconquistare un'autorevolezza del Consiglio che
questa maggioranza sta perdendo. Il presidente del Consiglio deve
fare il presidente e far funzionare l'Aula e le Commissioni, che
non sono di proprietà dei presidenti di Commissione. Il problema
è che i consiglieri di maggioranza hanno appaltato le loro
prerogative di legislatori alla Giunta".