M5S: Ussai, sanità, scelte su Gemona mancano di visione complessiva
(ACON) Trieste, 20 giu - COM/MPB - "La seconda parte della
riforma inizia in formato spezzatino dopo che ci era stata
promessa una programmazione in un'ottica complessiva".
Lo afferma il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle,
Andrea Ussai, dopo l'approvazione in Aula dell'emendamento che
riguarda gli ex ospedali di Cividale, Gemona, Maniago, Sacile e
parte del Maggiore di Trieste, riconvertiti in presidi
territoriali dalla riforma Serracchiani-Telesca.
"Fedriga parla di un cambio di passo, riferendosi in particolare
a Gemona - aggiunge Ussai -. Bene il riconoscimento del ruolo di
Centro di riferimento regionale per la riabilitazione insieme al
Gervasutta di Udine, ma l'ospedale per acuti rimane riconvertito,
senza precise garanzie per quanto riguarda le funzioni di post
acuzie, medicina di bassa intensità e chirurgia minore, in
continuità con la riforma portata avanti dal centrosinistra nella
scorsa legislatura. Il tutto senza che ci sia un confronto in
sede di Commissione sanità in Consiglio regionale sulla
programmazione sanitaria.
"Registriamo inoltre la marcia indietro dell'assessore Riccardi e
del sindaco Revelant che cinque anni fa, quando erano consiglieri
regionali, avevano presentato un emendamento per fare di Gemona e
Cividale 'presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate'
- conclude il consigliere M5S -. Oggi invece si accontentano di
una norma che attribuisce al Punto di primo intervento la
dotazione di spazi di osservazione a disposizione della funzione
di emergenza/urgenza, in contrasto con il Decreto ministeriale
70/2015, che esclude questa possibilità. Si rischia così
l'impugnazione e si mantiene uno stato di confusione di cui la
nostra sanità non ha bisogno".