Pd: Bolzonello-Santoro, norme Omnibus complicano ordinamento
(ACON) Trieste, 21 giu - COM/CMC - "Non è passato nemmeno un
mese che la legge di rilancio della competitività regionale fa
acqua da tutte le parti e il centrodestra è costretto a correre
ai ripari con pezze ed emendamenti per evitare danni e
contenziosi".
Lo affermano il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello e la
consigliera Mariagrazia Santoro intervenuti nel dibattito odierno
sul disegno di legge 54 "omnibus".
"Non soddisfatti però degli errori fatti - affermano Bolzonello e
Santoro -, oggi si persevera prevedendo altre deroghe
urbanistiche sulla testa dei sindaci e dei territorio,
immaginiamo sempre per rispettare il sacro principio dell'ascolto
e del rispetto degli amministratori locali. Se il buongiorno si
vede dal mattino, le modifiche che vedremo alla legge 6/2019
saranno ben superiori alle tanto vituperate modifiche che ci sono
state alla legge sulle Uti.
"Non stiamo semplificando - proseguono-, ma stiamo complicando
l'ordinamento con continue modifiche e contro-modifiche che non
danno alcuna certezza per chi opera. Come avviene a livello
nazionale con cabine di regia che coordineranno altre cabine di
regia per sbloccare gli appalti, anche in regione stiamo creando
un coacervo normativo che creerà sviluppo solo per i tribunali e
toglie potere ai sindaci.
"L'ultima trovata del centrodestra - aggiunge Bolzonello - è la
deroga ai piani regolatori per realizzare cinque nuovi alberghi,
sono stati abbandonati i ragionamenti complessivi a favore di
quelli particolari".
Secondo Santoro, "viene fatta una norma su misura per bloccare la
pianificazione di Grado, bloccando la possibilità di individuare
nuove zone A e B0 (centri storici e zone di pregio). Si legifera
'contro' qualcuno, non a favore delle comunità".
Infine, concludono i due esponenti dem: "Da più di un mese
chiediamo l'audizione dei vertici del settore edilizio per
legiferare con consapevolezza e con un confronto diretto con gli
operati. Questo confronto viene negato e continuamente rinviato
dalla maggioranza che evidentemente non ritiene opportuno questo
confronto".