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FI: Piccin, rilanciate le Consulte comunali dei giovani

25.06.2019
14:44
(ACON) Trieste, 25 giu - COM/RCM - Favorire la partecipazione dei giovani all'attività amministrativa, rilanciando uno strumento essenziale per la loro formazione come le Consulte comunali dei giovani: questo il fine di due emendamenti presentati all'Aula dal Gruppo consiliare di Forza Italia e accolti nel disegno di legge n. 54 Omnibus.

"Si parla di distacco dei giovani dalla res pubblica, in particolare della realtà in cui vivono - osserva la prima firmataria dei due emendamenti, Mara Piccin - ma dobbiamo anche chiederci se ci siano le condizioni per far sì che quanti sono interessati possano concretamente avvicinarsi all'amministrazione del proprio Comune. Noi, oltre a chiedercelo, abbiamo dato delle risposte, favorendo la partecipazione alle Consulte comunali dei giovani, strumento che in numerose realtà aveva smesso di funzionare per l'eccesso di regolamentazione voluto dalla passata amministrazione di centrosinistra. Tenendo conto che si parla anche di adolescenti che si approcciano all'amministrazione, è incredibile come si fosse arrivati a spingerli ad esprimere pareri sui Piani di zona o sulle politiche abitative.

"La legge regionale 8/2017 nasceva dalla volontà di omologare tutte le consulte giovanili della regione, modificando la legge regionale 5/2012. Ma l'effetto - così ancora la Piccin - è stato che numerose Consulte hanno smesso di funzionare. Con gli emendamenti approvati dall'Aula si vuole snellire procedura di composizione e funzionamento. Restano in essere le principali funzioni di questi organismi, tra le quali la promozione della partecipazione dei giovani alla vita amministrativa locale, l'elaborazione di progetti, l'inoltro di proposte e segnalazioni all'amministrazione comunale riguardanti problematiche o tematiche giovani, la collaborazione con scuola e sodalizi per promuovere iniziative di cittadinanza attiva e via dicendo.

"Viene tolta tutta una serie di prescrizioni, lasciando la decisione sugli organi elettivi delle Consulte a ciascun Comune, che vengono rimandate allo statuto e al regolamento comunale - aggiunge la Piccin -. Tra le modifiche, si potrà costituire una Consulta con statuto e regolamento votati in ciascun Comune: il modello predisposto, introdotto nel 2017, viene infatti abrogato.

"Stessa sorte anche per la possibilità di formare coordinamenti territoriali di Consulte chiamati a esprimersi su materie complesse e che sembravano esulare dalle competenze giovanili: inammissibile che simili organismi, composti anche da quattordicenni - conclude la forzista -, fossero chiamati a esprimersi sui Piani di zona o a fornire pareri ai Tavoli territoriali per le politiche abitative e alle assemblee dei sindaci delle Uti".



La consigliera regionale di FI, Piccin, parla con il presidente Fedriga (foto Acon)