FI: Piccin, rilanciate le Consulte comunali dei giovani
(ACON) Trieste, 25 giu - COM/RCM - Favorire la partecipazione
dei giovani all'attività amministrativa, rilanciando uno
strumento essenziale per la loro formazione come le Consulte
comunali dei giovani: questo il fine di due emendamenti
presentati all'Aula dal Gruppo consiliare di Forza Italia e
accolti nel disegno di legge n. 54 Omnibus.
"Si parla di distacco dei giovani dalla res pubblica, in
particolare della realtà in cui vivono - osserva la prima
firmataria dei due emendamenti, Mara Piccin - ma dobbiamo anche
chiederci se ci siano le condizioni per far sì che quanti sono
interessati possano concretamente avvicinarsi all'amministrazione
del proprio Comune. Noi, oltre a chiedercelo, abbiamo dato delle
risposte, favorendo la partecipazione alle Consulte comunali dei
giovani, strumento che in numerose realtà aveva smesso di
funzionare per l'eccesso di regolamentazione voluto dalla passata
amministrazione di centrosinistra. Tenendo conto che si parla
anche di adolescenti che si approcciano all'amministrazione, è
incredibile come si fosse arrivati a spingerli ad esprimere
pareri sui Piani di zona o sulle politiche abitative.
"La legge regionale 8/2017 nasceva dalla volontà di omologare
tutte le consulte giovanili della regione, modificando la legge
regionale 5/2012. Ma l'effetto - così ancora la Piccin - è stato
che numerose Consulte hanno smesso di funzionare. Con gli
emendamenti approvati dall'Aula si vuole snellire procedura di
composizione e funzionamento. Restano in essere le principali
funzioni di questi organismi, tra le quali la promozione della
partecipazione dei giovani alla vita amministrativa locale,
l'elaborazione di progetti, l'inoltro di proposte e segnalazioni
all'amministrazione comunale riguardanti problematiche o
tematiche giovani, la collaborazione con scuola e sodalizi per
promuovere iniziative di cittadinanza attiva e via dicendo.
"Viene tolta tutta una serie di prescrizioni, lasciando la
decisione sugli organi elettivi delle Consulte a ciascun Comune,
che vengono rimandate allo statuto e al regolamento comunale -
aggiunge la Piccin -. Tra le modifiche, si potrà costituire una
Consulta con statuto e regolamento votati in ciascun Comune: il
modello predisposto, introdotto nel 2017, viene infatti abrogato.
"Stessa sorte anche per la possibilità di formare coordinamenti
territoriali di Consulte chiamati a esprimersi su materie
complesse e che sembravano esulare dalle competenze giovanili:
inammissibile che simili organismi, composti anche da
quattordicenni - conclude la forzista -, fossero chiamati a
esprimersi sui Piani di zona o a fornire pareri ai Tavoli
territoriali per le politiche abitative e alle assemblee dei
sindaci delle Uti".