Citt: Centis, immigrazione, invece di muri alzare livello azione politica
(ACON) Trieste, 2 lug - COM/MPB - "Fedriga smetta di parlare
alla pancia e inizi a fare il Presidente della Regione".
E' una dura critica quella che Tiziano Centis, capogruppo dei
Cittadini in Consiglio regionale, rivolge al presidente della
Regione Massimiliano Fedriga, colpevole, secondo il civico, di
nascondere la propria incapacità a governare la Regione dietro
scelte che parlano alla pancia del suo elettorato ma che non
hanno alcuna forza di migliorare le condizioni di vita delle
persone che vivono in Friuli Venezia Giulia.
"Dopo un anno di governo Fedriga - ha spiegato Centis - nulla è
stato fatto, oltre all'ordinaria amministrazione, che possa
incidere realmente nella vita dei friulani, perché Fedriga non è
all'altezza del ruolo che, sull'onda della propulsione leghista,
gli è stato assegnato dagli elettori. Ora, per mascherare la sua
mancanza di statura politica e l'incapacità di realizzare
riforme, alza la voce e compie gesti eclatanti che mal si
addicono a qualunque politico, figuriamoci ad un presidente di
Regione. Fa il contrario di ciò che è di buon senso: abbassa uno
striscione e annuncia di voler alzare un muro. Ma se la rimozione
dello striscione intitolato a Regeni è sembrato un atto di stizza
completamente lontano dagli scopi che dovrebbe avere chi deve
mostrare fermezza nel chiedere verità e giustizia per un suo
corregionale assassinato in terra straniera, peggio sta facendo
in questi giorni con la minaccia di erigere un muro attorno ai
confini del Friuli Venezia Giulia. Una barriera che oltre che
essere costosissima, violerebbe il regolamento europeo 399/2016
sull'attraversamento delle frontiere interne, dove non si parla
di barriere fisiche tra Paesi aderenti all'UE".
Il riferimento naturalmente è alle dichiarazioni di Fedriga che
ha detto che sta prendendo in considerazione di erigere una
barriera nei tratti più critici del confine con la Slovenia.
"Come può pensare Fedriga - ha aggiunto Centis - che i friulani
possano accettare di venire chiusi dentro ai propri confini? Le
frontiere aperte non sono una "poesia", come egli ha detto: sono
la base del principio della libera circolazione. Il presidente
vuole fare un muro perché non è capace di pensare alle persone: i
cittadini della nostra regione non vivono certo di filo spinato.
Hanno bisogno invece di una macchina amministrativa più
efficiente, una sanità che funziona e politiche economiche tese a
favorire l'occupazione, non di queste trovate che servono a far
parlare di sé e a spezzare l'opinione pubblica generando tensioni
sociali. Anziché alzare un muro, Fedriga innalzi se stesso e il
proprio ruolo che, fino ad ora, è stato del tutto impalpabile".