VI Comm: audizione Maurizio Fermeglia su Università di Trieste
(ACON) Trieste, 10 lug - CMC - Aumento di neo immatricolati
(dai 3.700 del 2014 agli oltre 4.700 dell'anno in corso) e del
numero di iscritti (15.700 in aumento negli ultimi 3 anni),
un'attività di ricerca che posiziona l'Ateneo tra le prime dieci
università italiane nei ranking nazionali e internazionali e
segna un notevole aumento dei progetti finanziati, con fondi
passati da poco più di un milione di euro del 2015 ai quasi 10
milioni di euro nel 2017.
Sono alcuni dei principali risultati ottenuti dall'Università
degli Studi di Trieste nel periodo 2013-2019 illustrati da
Maurizio Fermeglia, rettore dell'Ateneo negli anni di
riferimento, alla VI Commissione consiliare presieduta da
Giuseppe Sibau (Progetto FVG/Ar) e alla presenza dell'assessore
regionale Alessia Rosolen.
Proseguendo nella sua relazione, Fermeglia in tema di
trasferimento della conoscenza ha quindi citato l'organizzazione
di Trieste Next e il coinvolgimento in ESOF2020, due elementi di
punta di una enorme mole di lavoro - ha detto - compiuta in
questi anni.
Sull'internazionalizzazione, l'Ateneo giuliano con il 9% di
studenti stranieri è al top in Italia, così come alto è il numero
di studenti Erasmus (circa 1.000 nel 2018), mentre per quanto
attiene ai dati di bilancio l'Università di Trieste, partita nel
2015 con un deficit di circa 2,8 milioni di euro registra oggi un
patrimonio netto di circa 40 milioni di euro, di cui 9 liberi per
investimenti.
Quanto all'accreditamento, l'Agenzia di valutazione nazionale che
testa la qualità degli atenei italiani le ha assegnato nel
novembre 2018, una valutazione di classe A, giudicandola ben
organizzata in ricerca e didattica, con ottimi servizi e
procedure di qualità. La classifica di Censis l'ha posizionata al
terzo posto tra le università di medie dimensioni, al sesto tra
quelle statali italiane e all'ottavo nella classifica assoluta.
La strategia di sviluppo - ha riferito Fermeglia - ha perseguito
costantemente una politica di apertura e di collaborazione sia a
livello nazionale, con il sistema Trieste e le altre due
Università regionali che sul piano internazionale.
In prospettiva futura, Fermeglia ha quindi indicato alcune
possibili criticità, tutte legate al contesto esterno e cioè:
scarse risorse destinate alla ricerca sia pubbliche che private,
una bassa percentuale di laureati nella fascia 26-34 anni,
investimento deboli in innovazione e digitalizzazione e una
preoccupante quanto generale tendenza ad avvalorare posizioni
antiscientifiche, orientate a screditare e sminuire il valore
dello studio universitario.
Su questi temi, ma anche sulla collaborazione tra gli Atenei
regionali, si è concentrato il dibattito dei consiglieri al
termine della relazione, con gli interventi di Francesco Russo
(Pd), Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia), Mauro Capozzella
(M5S), Antonio Calligaris (Lega) e Giuseppe Sibau.
La prevista relazione in Commissione sull'attività
dell'Università degli Studi di Udine, con l'audizione del rettore
Alberto Felice De Toni, è stata riprogrammata in settembre.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)