FI: Nicoli, chiarire ruolo Regione sviluppo porti Trieste e Monfalcone
(ACON) Trieste, 15 lug - COM/RCM - "La Regione non può abdicare
al suo ruolo di programmazione e pianificazione dello sviluppo
dell'area portuale e retroportuale di Trieste e Monfalcone,
relegandosi a una posizione di totale subalternità nei confronti
dello Stato. Sono in gioco la sua specialità e autonomia.
Rispetto alle ultime azioni intraprese, il Consiglio regionale
non è stato coinvolto, nonostante le decisioni siano impattanti
su territorio e popolazione".
Lo afferma il presidente del Gruppo consiliare regionale di Forza
Italia, Giuseppe Nicoli, firmatario di un'interrogazione alla
Giunta Fedriga con cui pone una serie di quesiti circa
l'acquisizione per 15 milioni di euro, da parte dell'Autorità di
sistema portuale del mare Adriatico orientale, dell'Azienda
speciale per il porto di Monfalcone.
"I nostri porti - osserva Nicoli - sono interessati da strategie
sulle quali la Regione deve avere voce in capitolo. Ci sono
ancora forti perplessità e incognite per esempio sull'inserimento
del porto di Trieste nell'orbita cinese. Anche a Monfalcone non
mancano le incognite, e vogliamo che la Regione si faccia parte
attiva nel comprendere particolari e vantaggi per il territorio
dell'operazione in corso e dia il suo apporto in termini di
strategie".
L'esponente di FI si chiede, ad esempio, che strategie di
crescita abbia l'Autorità di sistema rispetto alle infrastrutture
portuali monfalconesi e soprattutto a quelle retroportuali, a
fronte del suo investimento; quali siano le azioni di sviluppo
del territorio; che vantaggi ci siano in termini di ricadute
occupazionali dirette e dell'indotto derivanti dall'operazione
che si sta portando avanti.
"Anche sul fronte della Camera di commercio - continua il
consigliere regionale - ci sono aspetti che dovrebbero essere
chiariti. Come il valore di mercato delle aree di proprietà della
Cciaa vendute all'Autorità di sistema e se esiste una perizia
asseverata che ne conferma il valore. Inoltre mi chiedo se quelle
aree vendute all'Autorità di sistema potevano essere appetibili
anche per altri soggetti pubblici, come Comune di Monfalcone o
Csem. Anche la partita sui dipendenti dell'Azienda speciale della
Cciaa meriterebbe un chiarimento rispetto ad assunzioni da parte
dell'Azienda di sistema, che potrebbero essere rivolte anche
verso l'esterno".
Nicoli conclude: "I porti di Trieste e Monfalcone stanno vivendo
la loro più florida fase espansiva. La Regione deve essere parte
attiva nel sostenere il loro appeal economico-commerciale per
garantire benefici, occupazionali ed economici, per tutto il
territorio e per la sua popolazione. Lo sviluppo delle aree
portuali e dei retroporti non dev'essere imperniato soltanto
sulla logistica: la Regione deve mettere in campo un'azione
incentivante per le aziende locali di trasformazione e
lavorazione delle merci e al contempo migliorare le
infrastrutture a esse collegate, a pieno vantaggio anche della
popolazione che nel suo territorio ospita non solo gli scali
portuali ma anche importanti aziende produttive".