III e IV Comm: audizioni su depuratore Lignano
(ACON) Trieste, 16 lug - RCM - Presiedenti e direttori del
Consorzio acquedotto Friuli centrale (Cafc) e dell'Agenzia
regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa FVG), oltre al
sindaco del Comune di Lignano Sabbiadoro: sono i soggetti che la
III e la IV Commissione consiliare presiedute rispettivamente da
Ivo Moras (Lega) e Lorenzo Tosolini (Lega) hanno chiamato in
audizione per parlare dell'assetto operativo dell'impianto di
depurazione dei rifiuti della cittadina udinese.
Stando ai dati rilevati e in possesso della Regione - ha tenuto a
sottolineare in apertura l'assessore Fabio Scoccimarro -,
possiamo dire che il depuratore rispetta le norme, salvo delle
problematiche contingenti che ogni volta sono state risolte.
Perché se dobbiamo valutare l'operato tecnico del depuratore,
dobbiamo dire che su base annua il lavoro è condotto
correttamente. I controlli a mio parere sono fatti con
professionalità, laddove c'è una richiesta di intervento
avvengono sempre i dovuti campionamenti.
Il direttore tecnico-scientifico Franco Sturzi, accompagnato dal
direttore generale Stellio Vatta, ha affermato che da parte di
Arpa FVG c'è un'attenta attività storica di controllo sia del
depuratore lignanese sia di tutta la Laguna di Grado e Marano,
atto dovuto per legge che si traduce in presenza costante con
interventi ufficiali ogni anno che permettono di verificare
l'evoluzione dell'impianto nel tempo. E quando ci sono - come è
avvenuto, non ha negato Sturzi - degli sforamenti oggetto di
contestazioni, noi interveniamo per cercare le soluzioni di
miglioramento. L'impianto di Lignano è molto importante, con il
suo scarico a mare a 4 miglia dalla costa, e abbiamo punti di
controllo che vengono fatti sistematicamente per analizzare lo
stato dell'Alto Adriatico.
Come società Cafc - ha detto il presidente del Consorzio,
Salvatore Benigno -, desideriamo essere cristallini in tema di
funzionamento del depuratore della città di Lignano Sabbiadoro,
impianto caratterizzato da una estrema complessità gestionale
perché risente degli effetti della stagionalità del luogo, oltre
alla sua alta valenza ambientale.
Al direttore generale del Cafc, Massimo Battiston, il compito di
illustrare gli aspetti salienti del depuratore: ha la capacità di
trattare la totalità dei reflui addotti dalla rete fognaria in
tutto il periodo dell'anno; lo scarico delle acque depurate
avviene in mare aperto; Cafc gestisce dal primo gennaio 2006 il
depuratore e la rete fognaria lignanese, la quale è dotata di
quattro sfioratori delle acque meteoriche (Punta Tagliamento,
Biancure, via Lovato, Campilunghi) che recapitano in Laguna
attraverso la rete della bonifica; la qualità dello scarico del
depuratore è conforme alle prescrizioni autorizzative; mai si
sono avuti casi di non balneabilità nelle acque del litorale di
Lignano Sabbiadoro.
Dal2006, dunque - ha proseguito Battiston -, il Consorzio esegue
i monitoraggi dei parametri di balneabilità presso la condotta di
scarico a mare inviando gli esiti periodicamente ad Arpa e
Regione.
Sempre dal direttore si è appreso che l'impianto biologico
preesistente, denominato BIO1 aveva una portata nominale pari a
600 mc/h, mentre l'impianto biologico di nuova realizzazione,
denominato BIO2, ha una portata nominale pari a 1200 mc/h ovvero
è formato da due linee depurative di capacità paria a 600 mc/h
cadauna. Dalla stagione estiva 2015, essendo completata la
costruzione di una nuova sezione impiantistica (appunto la BIO2),
Cafc ha costantemente garantito che l'intero flusso entrante in
impianto fosse depurato attraverso trattamenti biologici.
Quanto alla disinfezione liquami, Battiston ha fatto sapere che
nel 2017, con un decreto, pur in assenza di conclamate situazioni
di rischio ma in considerazione della vicinanza delle zone di
balneazione, è stato imposto il limite di 5.000 UFC/100 ml (Unità
formanti colonia, l'unità di misura della concentrazione
batterica utilizzata nelle analisi delle acque; UFC/100 ml
indica la quantità di colonie di batteri presenti in 100 ml di
acqua) per il parametro Escherichia Coli, limite precedentemente
mai prescritto.
A seguito della costruzione del nuovo punto di campionamento
diretto sulla condotta di scarico a mare, tutta la stagione
estiva 2018, riportante le maggiori portate depurate, è stata
caratterizzata dalla piena conformità dello scarico a mare. In
quell'anno, l'unica non conformità rilevata da Arpa FVG riguarda
uno sporadico caso relativo al 17 ottobre, per il quale il
campionamento non è risultato completamente rappresentativo.
Infine il direttore ha parlato delle acque meteoriche, il cui
recapito avviene nella Laguna di Grado e Marano. La sezione
idrovore - ha spiegato - può essere attivata in occasione di
interventi manutentivi straordinari che interessino o la condotta
di scarico a mare o la sezione di sollevamento finale. In questo
caso, vengono scaricate in Laguna le acque già depurate mediante
il trattamento biologico e disinfettante. Qualora serva attivare
questa modalità, il Consorzio effettua le comunicazioni
preventive alla Regione e ad Arpa FVG. Negli ultimi anni, la
procedura è stata impiegata due volte nel 2016 (dal 14 al 19
aprile e dal 16 al 18 giugno) e due volte nel 2017 (dal 15 al 16
marzo e dal 20 al 24 settembre).
In chiusura del suo intervento, Battiston ha accennato alla nuova
progettazione per l'impianto, perché - ha sottolineato - stiamo
ragionando per renderlo ancora più performante. Siamo costretti a
cambiare il suo assetto processistico in continuazione.
Da parte sua, il sindaco Luca Fanotto ha rammentato che
l'impianto di depurazione di Lignano fu realizzato nel 1974 dal
Comune stesso secondo una scelta lungimirante e attenta
all'ambiente. Fino all'86 scaricava in Laguna, poi la normativa è
cambiata con il conseguente scarico a mare. E' un impianto che ha
visto e continua a registrare vari interventi di miglioramento,
non ultimo l'ampliamento con nuove vasche. Lignano - ha poi
sottolineato - vive di turismo e non deve essere intaccata, nella
sua immagine sul mercato, neppure dal punto di vista della
depurazione delle sue acque e dei suoi rifiuti, una depurazione
resa difficoltosa dalla pesante fluttuazione di presenze nei
diversi periodi dell'anno, che passano da 7mila abitanti a
200mila, oltre ai milioni di turisti. Ma non ci devono essere
ombre sulla funzionalità dell'impianto.
Le analisi fatte sui mitili - ha quindi voluto rimarcare - sono
sistematicamente diverse rispetto a quelle fatte sulle acque di
balneazione, perciò danno risultati diversi; non tenerne conto si
traduce nel creare notizie allarmanti inesatte e ingiustificate
verso cittadini e bagnanti.
Una rassicurazione è poi arrivata al consigliere Lippolis (Lega)
sulla mancanza di emissioni maleodoranti dal depuratore, mentre
al consigliere Honsell (OpenFVG) è stato spiegato che la scelta
di scaricare a 4 miglia marine dalla costa è stata dettata da uno
studio che ha dimostrato che a quella distanza le correnti non
riportano a riva quanto versato in mare. Soddisfatta la Santoro
(Pd) dal sapere che il depuratore è a norma e ritiene che il
sistema di controlli e autorizzazioni non solo funzioni, ma
dubitarne non è né utile né opportuno per l'intera regione. A
farle eco, il presidente Moras. Di diverso avviso Sergo (M5S), il
quale, dati alla mano, ha contestato alcuni episodi di sforamento
e relativi all'inquinamento da Escherichia Coli, i metri cubi che
l'impianto riesce effettivamente a depurare, il collaudo ancora
da terminare, la procedura di valutazione di impatto ambientale
(Via) per il progetto del BIO2. Da ultimo, Tosolini ha ribadito
che l'ampliamento del depuratore è un'opera che va fatta e che si
tratta di un impianto unico nel suo genere, dove si scarica
materiale proveniente non solo da Lignano Sabbiadoro ma anche
dalla pianura attraverso le acque del Cormor e dello Stella.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)