Citt: Liguori, sbagliato sottovalutare i Centri assistenza primaria
(ACON) Trieste, 17 lug - COM/CMC - "Sono molto preoccupata
perché l'assessore alla Salute, Riccardi, non ha fornito i dati
richiesti, ma ha fatto riferimento a dati vecchi, risalenti al
2017, e ha derubricato l'attività dei Centri di assistenza
primaria a meri 'poliambulatori subdistrettuali per un
ampliamento dell'offerta oraria e di servizi non governata e non
indirizzata'. Sbaglia, perché svolgono un ruolo fondamentale
affinché il medico di famiglia e lo specialista ambulatoriale non
lavorino separatamente e i pazienti non ricorrano a ricoveri
ospedalieri non appropriati e non utili alla qualità della loro
vita".
E' il commento della consigliera regionale Simona Liguori
(Cittadini) alla risposta avuta dalla Giunta alla sua
interrogazione urgente sull'avvio dei Centri di assistenza
primaria (Cap) e i risultati del monitoraggio sulle attività
svolte al 31 dicembre 2018.
"Lo scopo della Regione, dopo aver investito per mettere in piedi
questo servizio - prosegue Liguori -, dovrebbe essere quello di
creare le condizioni non solo affinché continui a funzionare bene
laddove funziona, ma anche e soprattutto affinché il servizio
venga efficientato anche dove finora ha stentato a partire,
perché tutti i cittadini hanno diritto di ricevere un servizio di
pari livello e non ci possono essere cittadini di serie A o B. In
ogni caso, spero che i dati relativi al 2018 siano messi a
disposizione il prima possibile e si possa avviare un confronto
in III Commissione".
"Oggi - ha continuato la consigliera - sono state portate in Aula
le esigenze delle persone con malattie croniche che richiedono
un'assistenza a medio/lungo termine, per le quali gli ospedali
per acuti non forniscono risposte assistenziali adeguate alla
qualità della loro vita. L'interrogazione era volta a comprendere
il funzionamento dei Cap che la legge nazionale Balduzzi ha
istituito per rafforzare le cure territoriali, prevedendo che
accanto al medico di famiglia vi siano specialisti, infermieri,
psicologi. Ricordiamo che dove i Cap sono a pieno regime vi è un
gradimento da parte degli utenti che possono evitare di ricorrere
all'ospedale, quando non è necessario, ricevendo in questi Centri
prelievi del sangue, esami di diagnostica di base (ecografie,
elettrocardiogrammi, spirometrie, etc), visite specialistiche.
"Sono all'ordine del giorno segnalazioni da parte di persone
ammalate costrette a recarsi al Pronto soccorso anche quando il
codice di gravità a loro assegnato attesta che potrebbero
ricevere quelle stesse cure dal medico di famiglia o dal
distretto sanitario. Si registrano, altresì, le richieste dei
medici di famiglia di avere contatti diretti con i medici
specialisti per poter condividere le cure più appropriate per i
loro utenti".