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Cr: sì a relazione adempimenti Lr 29/2005 sul commercio (5)

17.07.2019
16:18
(ACON) Trieste, 17 lug - RCM - Il Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione ha esaminato la "Relazione sullo stato degli adempimenti della legge regionale 29/2005 in materia di attività commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande", presentata dalla Giunta regionale. Oggi ne ha relazionato all'Aula attraverso i consiglieri Antonio Calligaris (Lega) e Roberto Cosolini (Pd), che hanno presentato una riflessione congiunta poi accolta all'unanimità dall'Assemblea con 40 sì.

La relazione giuntale - hanno reso noto i due consiglieri - riguarda il triennio 2015-2017 e sulla base del monitoraggio effettuato dall'Osservatorio regionale del commercio e di altre indagini disposte, deve dare risposta a un'articolata serie di quesiti.

Nella scorsa legislatura - così ancora Calligaris e Cosolini - il Comitato aveva esaminato la documentazione del triennio 2012-2014 e aveva rilevato che quanto riportato non rispondeva completamente ai quesiti posti dalla clausola. Ciò era dovuto sicuramente a una normativa complessa e soprattutto a una clausola valutativa eccessivamente articolata, di cui si auspicava una riscrittura più mirata. Così è stato nel 2016, con una riduzione e semplificazione dei quesiti, e l'attuale relazione risulta quindi maggiormente fruibile.

La Lr 29/2005 - hanno poi fatto presente i due relatori - è stata interessata da modifiche finalizzate all'adeguamento alle normative comunitaria e nazionale, dal decreto 59/2010 (attuazione della direttiva Bolkestein) al decreto legge 201/2011 "SalvaItalia", che ha liberalizzato le giornate e gli orari di apertura degli esercizi di commercio al dettaglio, oltre alla sentenza della Consulta n. 98 del 2017 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della disciplina prevista in materia dalla Lr 29/2005, che prevedeva alcune giornate di chiusure obbligatorie. Sono allo stesso modo da tenere in considerazione anche i fattori esogeni, quali l'evoluzione delle tendenze dei consumatori e il modificarsi delle dinamiche della concorrenza sul mercato.

Tra gli elementi positivi emersi nella relazione - hanno detto ancora i due consiglieri -, vi è il successo dei finanziamenti agevolati (contributi in conto capitale a favore di microimprese e Pmi per acquisti e interventi di ammodernamento), che hanno visto, rispetto a un calo registrato nel 2014 (236 domande a fronte delle oltre 500 degli anni precedenti), una ripresa di interesse per tale linea contributiva con 486 domande presentate nel 2015 (di cui 368 accolte) e 545 domande presentate nel 2016 (329 accolte). A seguito della modifica della disciplina di tale canale contributivo, nel 2017 sono pervenute 45 domande valide per spese correnti e 1.440 per investimenti, con un notevole apprezzamento da parte delle imprese.

Una certa preoccupazione hanno invece destato i dati relativi all'andamento delle superfici degli esercizi di vendita che, nel periodo dal 2009 al 2017, hanno registrato l'aumento delle superfici della grande distribuzione (+17,5%) e della media distribuzione superiore (+10,3%) e una diminuzione delle superfici della media distribuzione inferiore (-10,6%) e del vicinato (-9%). Tali fenomeni sono ancora più accentuati se si considera la sola provincia di Gorizia: +34% superfici grandi strutture e +28% medie strutture maggiori; -19% medie strutture minori e -14,6% vicinato. Anche se nel triennio 2015-2017 l'aumento delle superfici delle grandi strutture è stato più contenuto.

I dati riportati nella relazione - nonostante la mancanza di aggiornamento dei dati dell'ultimo triennio per il Comune di Trieste, sottolineano Calligaris e Cosolini - evidenziano che il ramo non alimentare tende a scendere molto meno nella realtà urbana più significativa della regione e che la sofferenza si concentra invece proprio nei territori caratterizzati da centri più piccoli. Si ritiene vada quindi operato uno sforzo di progettazione strategica che coinvolga tre soggetti: la Regione, con gli strumenti incentivanti che si è visto stanno incontrando il favore delle imprese; il sistema dei Comuni, perché molto dipende dalla capacità di sburocratizzazione e di riduzione dei costi indiretti; il sistema delle associazioni di categoria.

Se, da un lato, la liberalizzazione affida al mercato il successo o l'insuccesso delle imprese, la preoccupazione della politica - hanno chiosato i due relatori - dev'essere il mantenimento di un equilibrio, sia sociale che ambientale e urbanistico.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)

(segue)



L'Aula al lavoro (foto Acon)
I consiglieri regionali Cosolini del Pd e Calligaris della Lega (foto Acon)