Cr: ddl n.55, assestamento, relatore di minoranza Moretuzzo (8)
(ACON) Trieste, 23 lug - MPB - Parte dai dati contenuti nel
DEFR il capogruppo di Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo,
relatore di minoranza al ddl n.55, considerando il documento di
economia e finanza non solo necessario per il bilancio di
previsione annuale e triennale 2020-2022, ma anche per meglio
formulare le proposte dell'assestamento per il corrente anno.
Evidenzia così, tra i dati più rappresentativi, il tasso di
crescita delle imprese ancora negativo (-0,3% contro la media
nazionale al +0,5%), il calo dell'occupazione nell'industria, il
numero degli inattivi in età di lavoro (oltre 23 mila i giovani
tra i 15 e i 29 anni), il trend di aumento della classe di
lavoratori tra i 55 e i 64 anni, la costante crescita delle
superfici di vendita degli esercizi commerciali (superiori alla
media nazionale), a cui corrisponde però una riduzione del numero
dei punti vendita.
Dati che lasciano poco spazio all'immaginazione, eppure
-sottolinea Moretuzzo - in questo assestamento non troviamo
segnali che vadano nella direzione di politiche capaci di dare
risposte forti e concrete, atte a contrastare quella realtà piena
di criticità ritratta dai numeri riportati dal DEFR.
Sono diversi temi su cui ci saremmo aspettati di trovare risposte
concrete e investimenti importanti - insiste il relatore -: le
risorse certo non mancavano per produrre qualche riforma di vero
impatto, a partire dal rilancio dell'economia nei settori che
registrano le maggiori sofferenze, passando per un investimento
serio e lungimirante sulle politiche a favore dell'occupazione.
Invece, come con l'assestamento e come con la manovrina di
ottobre dello scorso anno e come nel bilancio di previsione per
il triennio 2019-2021, ci troviamo nuovamente di fronte a misure
sporadiche, scollegate e prive di insieme.
Inoltre - denuncia l'esponente del Patto per l'Autonomia -
sappiamo che il ddl esaminato nelle Commissioni non tiene conto
di tutte le risorse disponibili, in quanto circa 30 milioni delle
risorse iscritte sono state "riservate" a una successiva
valutazione da parte del presidente della Regione che grazie agli
emendamenti dell'ultimo minuto le distribuirà sulla base di
valutazioni non condivise né con le Commissioni né con il
Consiglio delle autonomie locali.
Fortunatamente tra le pieghe dell'assestamento ci sono elementi
positivi - riconosce Moretuzzo -: l'acquisto di tratte
ferroviarie dismesse funzionali allo sviluppo della modalità
ciclistica, l'istituzione del tavolo di lavoro per il recupero
delle condizioni di naturalità del Lago dei Tre Comuni e alcune
misure per risolvere criticità specifiche del mondo agricolo.
Però, non essendo inseriti in un contesto di più ampio respiro
potranno produrre solo effetti molto limitati sotto il profilo
quantitativo, qualitativo e temporale.
Inoltre, sebbene molte risorse siano destinate alla sanità, anche
in questo caso la maggioranza rivela la mancanza di una visone di
ampio respiro, dato che al momento l'abbiamo vista - evidenzia il
relatore - solo nelle dirette affidate ai social network e
tramite un emendamento dell'ultimo momento a una omnibus con
l'unico risultato di mettere due territori uno contro l'altro.
Quanto alle cifre, in questo assestamento vediamo applicati per
la prima volta gli esiti del patto finanziario siglato a fine
marzo: c'è l'iscrizione di 15 milioni per investimenti di
manutenzione straordinaria e c'è lo sconto per quest'anno di 30
milioni sul contributo per la finanza pubblica, ma tutta la
partita dell'extragettito IMU è inserita nel modo peggiore:
ovvero - spiega Moretuzzo - i Comuni terranno nella proprie casse
sì maggiori risorse relative tale gettito ma a pagare sarà
comunque la Regione, poiché con l'accordo siglato con lo Stato
l'Amministrazione regionale ha sostanzialmente rinunciato a
vedersi restituire le somme indebitamente incassate dallo Stato,
ovvero ha rinunciato a rivendicare ulteriormente quanto la Corte
costituzionale ci aveva riconosciuto.
La cifra che si stanzia per i Comuni a ristoro dell'extragettito
IMU, anche sommata alle altre poste finalizzate a sostegno degli
enti locali, lascia perplessi per più aspetti perché se queste
poche risorse possono sembrare una boccata di ossigeno a fronte
delle difficoltà croniche vissute dagli amministratori locali,
quale programmazione - si chiede in conclusione Moretuzzo - può
essere concessa continuando a elargire risorse una tantum con
modalità estemporanee e sempre diverse.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)