Cr: l'Aula commemora Antonino Cuffaro (1)
(ACON) Trieste, 24 lug - CMC - La seduta odierna del Consiglio
regionale si è aperta con la commemorazione della figura di
Antonino Cuffaro, consigliere regionale della I, II e III
legislatura, scomparso pochi giorni fa.
"Il suo impegno nelle istituzioni è stato lungo e articolato - ha
detto il presidente Piero Mauro Zanin -: consigliere comunale dal
1962 al 1972, consigliere regionale dal 1967 al 1976 e infine
eletto alla Camera dei deputati dal 1976 al 1987. Membro del
comitato centrale del PCI durante la segreteria Berlinguer,
Cuffaro si battè nel 1991 contro lo scioglimento del partito e la
nascita del Pds. Fu tra i promotori della scissione di
Rifondazione comunista, il nuovo partito della sinistra con il
quale nel 1994 fu eletto senatore della Repubblica".
Il presidente Zanin ha quindi ricordato il suo ruolo di
coordinatore della segreteria nazionale di Rifondazione e
successivamente l'impegno nelle compagini governative: "Nominato
sottosegretario alla Ricerca scientifica nei due governi D'Alema
e nel successivo esecutivo guidato da Amato - ha aggiunto -,
promosse con decisione innovazione e ricerca, contribuendo a far
innalzare la percentuale del Pil destinata al finanziamento delle
Università e delle istituzioni scientifiche più importanti".
"Cuffaro - ha proseguito il presidente - ebbe un ruolo importante
nello stabilire un rapporto amichevole e costruttivo con il
partito comunista jugoslavo e con la Repubblica slovena,
contribuendo in alcuni casi a superare criticità di tipo politico
e diplomatico con l'Italia".
E ancora: "Seppe aprire il partito al confronto con le altre
forze politiche, con le categorie economiche, con gli ambienti
scientifici e con i vicini d'oltreconfine che guardavano con
interesse a una personalità estranea alle divisioni degli anni
precedenti".
In conclusione il presidente Zanin ha fatto propria la
descrizione di Cuffaro tracciata dall'eurodeputato Giorgio
Rossetti che lo definisce persona con "grande disponibilità al
dialogo, capacità di misurarsi nel merito delle questioni con
spirito di mediazione, senza per questo venir meno ai suoi
convincimenti, simbolo di una sinistra per bene, intelligente e
capace, ferma nei valori e duttile nel loro perseguimento".
Alla moglie Franca, alle quattro figlie e ai nipoti, è stato,
infine, rivolto il cordoglio dell'Assemblea regionale, che ha poi
osservato un minuto di silenzio.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)