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FI: Piccin e Nicoli, subito misure per contenere fauna selavatica

24.07.2019
12:51
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/CMC - "Basta rinvii: è tempo di affrontare il problema dei danni all'agricoltura e degli incidenti che vedono coinvolti animali selvatici".

Lo affermano i consiglieri Mara Piccin e Giuseppe Nicoli (FI), osservando come l'invasione dei terreni agricoli da parte di cinghiali e altri ungulati, nonché corvi, colombi e altri volatili, non conosca tregua.

"Il problema, negli ultimi giorni, si è manifestato nell'Isontino - osservano i consiglieri -, ma ogni settimana le cronache dei quotidiani e le segnalazioni che riceviamo testimoniano di danni in svariate zone della regione. Non mancano le situazioni in cui cittadini si trovano di fronte a cinghiali di grandi dimensioni e gli incidenti restano frequenti".

Per Nicoli e Piccin, sono "apprezzabili i recenti impegni assunti dalla Giunta regionale per ricercare, con il coinvolgimento dei cacciatori, tutte le soluzioni possibili a contenere il problema, ma ciò non è sufficiente. Se la Regione già dispone di alcuni strumenti per intervenire, li metta in campo nel più breve tempo possibile - continuano -, ma nel frattempo portiamo anche avanti la nostra proposta di legge nazionale: restiamo convinti che l'unica soluzione decisiva sia quella di coinvolgere maggiormente i cacciatori nella gestione della fauna selvatica, con una modifica della legislazione nazionale in materia. Va inoltre ricordato un aspetto: la Corte di cassazione, nei mesi scorsi, con una sentenza ha escluso che l'attività di controllo della fauna selvatica comporti per la Regione l'obbligo di recintare le riserve dedicate all'introduzione o prolificazione di specifiche specie, ed è invece in capo al privato, eventualmente, recintare la sua proprietà per autoproteggersi".

I consiglieri ricordano che la proposta di legge nazionale presentata dai forzisti "Norme in materia di prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica", ancora in attesa di essere discussa, intende apportare modifiche alla legge 157 del 1992 ("Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"), con l'obiettivo di far sì che le Regioni gestiscano il controllo degli ungulati anche al di fuori dei periodi e degli orari oggi vigenti, affidando l'attuazione dei Piani di abbattimento ai cacciatori soci alle Riserve di caccia, coordinati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni pubbliche.

"Occorre accelerare l'iter regionale - rilanciano Piccin e Nicoli - perché la nostra proposta possa giungere al più presto in Parlamento, dove dovrà essere adeguatamente supportata".



I consiglieri regionali Mara Piccin e Giuseppe Nicoli (FI)