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Cr: pres. Zanin riceve saronesi senza medico da dicembre 2016

24.07.2019
13:59
(ACON) Trieste, 24 lug - RCM - A dicembre 2016, i 1.500 abitanti di Sarone, frazione di Caneva, sono rimasti senza medico di medicina generale, andato in pensione. La soluzione tampone trovata dal sindaco di Caneva è avere, da settembre prossimo, un dottore il lunedì e il venerdì mattina per due ore. Troppo poche, hanno detto oggi al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, i rappresentanti del Comitato per la tutela della salute pubblica dell'Altolivenza e in particolare il coordinatore Egidio Santin, accompagnato da una decina di saronesi tra cui Rina Daneluz di 97 anni, portati benissimo ma comunque troppi per andare ogni volta all'ambulatorio di Fiaschetti a piedi.

Perché si tratta di persone anziane autosufficienti - hanno detto al presidente Zanin - che vogliono la dignità di non dover chiamare sempre un parente o un amico per potersi recare dal medico, ma desiderano potersi spostare in piena autonomia.

Al presidente hanno chiesto l'attenzione del Consiglio regionale, dopo aver già chiesto quella del presidente Fedriga e dell'assessore alla Salute Riccardi, affinché si possa arrivare a riavere un medico di base dal lunedì al venerdì e per almeno quattro ore al giorno.

Il problema è un po' di tutti i piccoli Comuni della regione, ma certamente in quelli della Pedemontana, come Caneva, e montani si sente di più - ha sottolineato anche il consigliere regionale Emanuele Zanon, presente con Giampaolo Bidoli -, perciò si tratta di trovare una soluzione generale di problemi strutturali attraverso la riforma regionale della sanità. La carenza di medici di base, ad esempio, potrebbe essere affrontata dalla Regione incentivando nuovi ingressi attraverso il finanziamento dei tirocini con delle borse di studio. E poi la loro presenza dovrebbe essere più capillare nei piccoli paesi con molti anziani.

Non si può sacrificare il territorio per questioni economiche - è intervenuto il presidente Zanin -. La risposta data dalla passata legislatura è stata l'accorpamento dei servizi e la creazione dei Centri di assistenza primaria (Cap), che però si sono dimostrati inadeguati. L'assessore Riccardi li ritiene superati nella loro logica di concentrazione di professionisti e ha già parlato in termini di garantire, attraverso una progressiva evoluzione verso reti complesse e integrate di assistenza primaria, quella distribuzione capillare sul territorio che ha storicamente caratterizzato la figura professionale del medico di medicina generale.

Sarà mia cura - ha garantito Zanin - organizzare un incontro con lui e una vostra rappresentanza, perché vi assicuro che è di questa Giunta e di questa maggioranza la disponibilità piena all'ascolto e a raccogliere le istanze del territorio per trovare assieme la più adatta delle soluzioni. Guardando al contingente, va però tenuto presente che oggi è il medico a decidere in quale sede lavorare, non è più come ai tempi della mutua. L'azione della Regione, che già stanzia il 60% delle proprie risorse finanziarie al sistema Salute, è incentivare la presenza dei medici sul territorio, non da ultimo attraverso degli accordi come quello siglato non più tardi di ieri.

(foto; immagini alle tv)



Il presidente Zanin con i saronesi senza medico da dicembre 2016 (foto Acon/RCM)
Il coordinatore Egidio Santin e Rina Daneluz (foto Acon)
Il presidente Zanin con i saronesi senza medico da dicembre 2016 (foto Acon)