Cr: pres. Zanin riceve saronesi senza medico da dicembre 2016
(ACON) Trieste, 24 lug - RCM - A dicembre 2016, i 1.500
abitanti di Sarone, frazione di Caneva, sono rimasti senza medico
di medicina generale, andato in pensione. La soluzione tampone
trovata dal sindaco di Caneva è avere, da settembre prossimo, un
dottore il lunedì e il venerdì mattina per due ore. Troppo poche,
hanno detto oggi al presidente del Consiglio regionale, Piero
Mauro Zanin, i rappresentanti del Comitato per la tutela della
salute pubblica dell'Altolivenza e in particolare il coordinatore
Egidio Santin, accompagnato da una decina di saronesi tra cui
Rina Daneluz di 97 anni, portati benissimo ma comunque troppi per
andare ogni volta all'ambulatorio di Fiaschetti a piedi.
Perché si tratta di persone anziane autosufficienti - hanno detto
al presidente Zanin - che vogliono la dignità di non dover
chiamare sempre un parente o un amico per potersi recare dal
medico, ma desiderano potersi spostare in piena autonomia.
Al presidente hanno chiesto l'attenzione del Consiglio regionale,
dopo aver già chiesto quella del presidente Fedriga e
dell'assessore alla Salute Riccardi, affinché si possa arrivare a
riavere un medico di base dal lunedì al venerdì e per almeno
quattro ore al giorno.
Il problema è un po' di tutti i piccoli Comuni della regione, ma
certamente in quelli della Pedemontana, come Caneva, e montani si
sente di più - ha sottolineato anche il consigliere regionale
Emanuele Zanon, presente con Giampaolo Bidoli -, perciò si tratta
di trovare una soluzione generale di problemi strutturali
attraverso la riforma regionale della sanità. La carenza di
medici di base, ad esempio, potrebbe essere affrontata dalla
Regione incentivando nuovi ingressi attraverso il finanziamento
dei tirocini con delle borse di studio. E poi la loro presenza
dovrebbe essere più capillare nei piccoli paesi con molti anziani.
Non si può sacrificare il territorio per questioni economiche - è
intervenuto il presidente Zanin -. La risposta data dalla passata
legislatura è stata l'accorpamento dei servizi e la creazione dei
Centri di assistenza primaria (Cap), che però si sono dimostrati
inadeguati. L'assessore Riccardi li ritiene superati nella loro
logica di concentrazione di professionisti e ha già parlato in
termini di garantire, attraverso una progressiva evoluzione verso
reti complesse e integrate di assistenza primaria, quella
distribuzione capillare sul territorio che ha storicamente
caratterizzato la figura professionale del medico di medicina
generale.
Sarà mia cura - ha garantito Zanin - organizzare un incontro con
lui e una vostra rappresentanza, perché vi assicuro che è di
questa Giunta e di questa maggioranza la disponibilità piena
all'ascolto e a raccogliere le istanze del territorio per trovare
assieme la più adatta delle soluzioni. Guardando al contingente,
va però tenuto presente che oggi è il medico a decidere in quale
sede lavorare, non è più come ai tempi della mutua. L'azione
della Regione, che già stanzia il 60% delle proprie risorse
finanziarie al sistema Salute, è incentivare la presenza dei
medici sul territorio, non da ultimo attraverso degli accordi
come quello siglato non più tardi di ieri.
(foto; immagini alle tv)
Il presidente Zanin con i saronesi senza medico da dicembre 2016 (foto Acon/RCM)
Il coordinatore Egidio Santin e Rina Daneluz (foto Acon)
Il presidente Zanin con i saronesi senza medico da dicembre 2016 (foto Acon)