M5S: non partecipazione al voto dell'Assestamento
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/RCM - "No alla legge che prevede
contributi alle piccole associazioni, erogati direttamente dal
Consiglio regionale".
Il Movimento 5 Stelle si schiera contro la norma introdotta dal
centrodestra, che consente la concessione di finanziamenti fino a
5.000 euro da parte dell'organo legislativo. Per questo motivo il
Gruppo ha deciso di non prendere parte alla votazione conclusiva
dell'Assestamento di bilancio presentato. "Non ce la sentiamo di
votare una legge, di cui pure abbiamo approvato molti emendamenti
e in cui sono state accolte anche nostre proposte, ma che è stata
sporcata da un emendamento dei consiglieri di maggioranza", la
motivazione dei portavoce.
"Abbiamo sempre considerato le poste puntuali delle furbizie
burocratiche che oggi diventano anche furbizie politiche",
commentano i consiglieri regionali pentastellati.
"Il ricorso a una Commissione che valuterà questi contributi non
rassicura, anzi fa venire i brividi visto che in Regione di
esperti in poste puntuali ce ne sono molti. La discrezionalità
non è sempre limitabile da regolamenti e da esperti soprattutto
considerando il numero di possibili beneficiari che risponderanno
all'avviso pubblico e le risorse che sicuramente saranno molto
limitate e che al momento non sono nemmeno state indicate.
"Un anno fa - ricordano gli esponenti M5S - il presidente Fedriga
stoppava ogni intervento puntuale nell'assestamento di bilancio
2018. Una mossa che evidentemente ha portato i consiglieri di
maggioranza a cercare una valvola di sfogo. Con una norma di
questo tipo si svilisce il ruolo del Consiglio regionale che
dovrebbe occuparsi di scrivere leggi e non decreti di concessione
di mini-contributi".
"Questo compito dovrebbe essere riconosciuto ai Comuni e non ci
dicano che non sono in grado di erogare cifre di questa entità
visto che ci sono casi in cui piccoli Comuni sono chiamati a
gestire opere da centinaia di migliaia di euro dopo l'emergenza
maltempo - aggiungono i consiglieri regionali -. E se non ci si
fida delle amministrazioni municipali e visti i continui annunci
di reintroduzione delle Province, si affidi a queste la funzione,
ma non al Consiglio Regionale".