IV Comm: ddl n. 56 riforma delle Ater, i contenuti (1)
(ACON) Trieste, 26 lug - RCM - Mantenere le Aziende
territoriali per l'edilizia residenziale (Ater) quali enti
pubblici economici, ma rivederne la governance nell'ottica di una
maggiore sinergia che comunque rispetti le specificità
territoriali: con questa finalità la Giunta regionale, attraverso
l'assessore Graziano Pizzimenti, ha messo sul tavolo della IV
Commissione consiliare - presieduta da Lorenzo Tosolini (Lega) -
una riforma contenuta nel disegno di legge n. 56 "Ordinamento
delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale, nonché
modifiche alla legge regionale 1/2016 in materia di edilizia
residenziale pubblica".
Pizzimenti ha da subito rassicurato i più affermando che la sede
Ater di Tolmezzo non verrà chiusa, a differenza delle false
notizie circolanti in questi giorni. Invece è vero che anche le
case Ater ubicate in montagna risentono dello spopolamento di
quell'area, con bandi di assegnazione che vanno deserti oppure
c'è il rifiuto ad accettare quegli alloggi. E vero è anche che
l'Ater di Tolmezzo da alcuni anni è in perdita, rispetto ai costi
di gestione, e si mantiene solo grazie al Fondo sociale; oggi la
perdita è di oltre 20mila euro annui ed è in costante aumento.
Altro dato, l'assessore lo ha fornito in merito ai costi: oggi i
compensi dei cinque direttori generali delle Aziende territoriali
sono rispettivamente 135mila euro per Trieste e per Udine,
115mila per Pordenone e per Gorizia, 90mila per l'Alto Friuli,
per un totale di 590mila euro. La riforma, che prevede di passare
da 5 direttori generali a 2 Consigli di amministrazione, farebbe
scendere la spesa totale a 412mila euro così distribuiti: Cda
Ater Trieste e Cda Ater Udine 42mila euro ciascuno (30mila al
presidente e 6mila ai due consiglieri), il direttore di
Trieste-Gorizia e il direttore di Udine-Pordenone 135mila
ciascuno; Cda Ater Gorizia e Cda Ater Pordenone 29mila euro
ciascuno (20mila al presidente e 4.500 ai due consiglieri).
Passando agli articoli, nei primi due, tra l'altro, in relazione
al processo fruttifero di uniformità messo in atto negli ultimi
anni si propone l'accorpamento dell'Ater Alto Friuli nell'Ater
Udine. Si ribadisce la volontà di un sistema che agisca in
maniera univoca su funzioni fondamentali quali la programmazione
economica e finanziaria e la gestione contabile e di bilancio, la
progettazione e direzione lavori, sicurezza e collaudo, la
gestione e formazione del personale, gli uffici legali, i
procedimenti in materia di anticorruzione e trasparenza, i
servizi informatici e il trattamento degli utenti; sistema che
deve peraltro uniformare le procedure di gara e i contratti.
Negli articoli da 4 a 7 è introdotto il Consiglio di
amministrazione, composto da tre componenti e che vedrà nel suo
presidente il rappresentante legale; si abroga, conseguentemente,
la figura del direttore generale. E si propone che in caso di
estensione ad altra circoscrizione elettorale il Consiglio di
amministrazione sia aumentato di un componente, nonché la fusione
per incorporazione dell'Ater Alto Friuli in Ater Udine.
All'articolo 8 si propone la nomina di due soli direttori,
chiamati a svolgere le loro funzioni ciascuno su due diverse Ater
avvalendosi di un vice-direttore per ciascun ente. L'azione
sinergica di queste figure è rilevabile dalla previsione che i
nominativi dei direttori saranno nominati a fronte di una terna
di candidati proposti congiuntamente dai Consigli di
amministrazione delle Ater nelle quali opereranno.
L'articolo 9 prevede la Conferenza del sistema regionale delle
Ater, modificata nella sua composizione in base ai nuovi organi
delle Aziende. Mentre l'articolo 10 ripropone il Collegio unico
dei revisori dei conti quale organo di controllo.
Viene proposta nell'articolo 11 una nuova composizione delle
"Commissioni requisiti soggettivi" operanti presso le Ater,
sostituendo il componente designato dal Cal con i sindaci dei
Comuni di volta in volta interessati all'attività della
Commissione in quanto meglio conoscono le realtà dei loro
territori.
Dall'articolo 12 al 14, si mantiene il sistema Ater nella
programmazione regionale delle politiche abitative disciplinato
dalla legge regionale 1/2016 sia nelle fonti di finanziamento
delle Ater sia nella previsione del Fondo sociale quale
aggregazione finanziaria di stanziamenti assegnati dalle Ater
stesse, dalla Regione e dai Comuni a sostegno delle fasce più
deboli dell'utenza, agendo come compensatore delle minori entrate
nei canoni di locazione e nelle quote per i servizi accessori
pagati dagli assegnatari. E si ripropone la precedente disciplina
inerente i bilanci delle Ater, dalla loro approvazione alla loro
consuntivazione. Viene evidenziato che, atteso che le Ater sono
soggetti incaricati di gestione di Servizi di interesse economico
generale (Sieg), i bilanci dovranno essere redatti in contabilità
separata per l'individuazione chiara dei costi imputabili a tali
azioni al fine anche di verificare la correttezza dell'importo
delle compensazioni.
Nell'articolo 15 è confermato il compito di vigilanza della
Regione, sottoponendo specifiche determinazioni all'approvazione
della Giunga regionale. Nel 16 sono, invece, confermati lo stato
giuridico e il trattamento economico del personale delle Ater ed
è mantenuto il livello occupazionale anche relativamente alla
fusione per incorporazione dell'Ater Alto Friuli in Ater Udine.
Si propone peraltro, che al personale si applichino discipline
omogenee in ordine allo stato giuridico.
Dall'articolo 17 al 19 si prevedono le abrogazioni in ragione
delle nuove proposte, nonché le norme transitorie necessarie a
seguito del riordino degli organi delle Ater e si fissa al 15
ottobre 2019 il termine entro il quale dotare le Ater del nuovo
organo di vertice.
Infine, all'articolo 20 si pone in capo alla Giunta regionale
l'obbligo di relazionare periodicamente al Consiglio regionale
sull'attuazione della nuova legge, e al 21 si dispone la sua
entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
Subito dopo l'illustrazione del testo, sono seguite delle
audizioni con i soggetti maggiormente coinvolti dalla riforma.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)