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IV Comm: ddl n. 56 riforma delle Ater, i contenuti (1)

26.07.2019
14:41
(ACON) Trieste, 26 lug - RCM - Mantenere le Aziende territoriali per l'edilizia residenziale (Ater) quali enti pubblici economici, ma rivederne la governance nell'ottica di una maggiore sinergia che comunque rispetti le specificità territoriali: con questa finalità la Giunta regionale, attraverso l'assessore Graziano Pizzimenti, ha messo sul tavolo della IV Commissione consiliare - presieduta da Lorenzo Tosolini (Lega) - una riforma contenuta nel disegno di legge n. 56 "Ordinamento delle Aziende territoriali per l'edilizia residenziale, nonché modifiche alla legge regionale 1/2016 in materia di edilizia residenziale pubblica".

Pizzimenti ha da subito rassicurato i più affermando che la sede Ater di Tolmezzo non verrà chiusa, a differenza delle false notizie circolanti in questi giorni. Invece è vero che anche le case Ater ubicate in montagna risentono dello spopolamento di quell'area, con bandi di assegnazione che vanno deserti oppure c'è il rifiuto ad accettare quegli alloggi. E vero è anche che l'Ater di Tolmezzo da alcuni anni è in perdita, rispetto ai costi di gestione, e si mantiene solo grazie al Fondo sociale; oggi la perdita è di oltre 20mila euro annui ed è in costante aumento.

Altro dato, l'assessore lo ha fornito in merito ai costi: oggi i compensi dei cinque direttori generali delle Aziende territoriali sono rispettivamente 135mila euro per Trieste e per Udine, 115mila per Pordenone e per Gorizia, 90mila per l'Alto Friuli, per un totale di 590mila euro. La riforma, che prevede di passare da 5 direttori generali a 2 Consigli di amministrazione, farebbe scendere la spesa totale a 412mila euro così distribuiti: Cda Ater Trieste e Cda Ater Udine 42mila euro ciascuno (30mila al presidente e 6mila ai due consiglieri), il direttore di Trieste-Gorizia e il direttore di Udine-Pordenone 135mila ciascuno; Cda Ater Gorizia e Cda Ater Pordenone 29mila euro ciascuno (20mila al presidente e 4.500 ai due consiglieri).

Passando agli articoli, nei primi due, tra l'altro, in relazione al processo fruttifero di uniformità messo in atto negli ultimi anni si propone l'accorpamento dell'Ater Alto Friuli nell'Ater Udine. Si ribadisce la volontà di un sistema che agisca in maniera univoca su funzioni fondamentali quali la programmazione economica e finanziaria e la gestione contabile e di bilancio, la progettazione e direzione lavori, sicurezza e collaudo, la gestione e formazione del personale, gli uffici legali, i procedimenti in materia di anticorruzione e trasparenza, i servizi informatici e il trattamento degli utenti; sistema che deve peraltro uniformare le procedure di gara e i contratti.

Negli articoli da 4 a 7 è introdotto il Consiglio di amministrazione, composto da tre componenti e che vedrà nel suo presidente il rappresentante legale; si abroga, conseguentemente, la figura del direttore generale. E si propone che in caso di estensione ad altra circoscrizione elettorale il Consiglio di amministrazione sia aumentato di un componente, nonché la fusione per incorporazione dell'Ater Alto Friuli in Ater Udine.

All'articolo 8 si propone la nomina di due soli direttori, chiamati a svolgere le loro funzioni ciascuno su due diverse Ater avvalendosi di un vice-direttore per ciascun ente. L'azione sinergica di queste figure è rilevabile dalla previsione che i nominativi dei direttori saranno nominati a fronte di una terna di candidati proposti congiuntamente dai Consigli di amministrazione delle Ater nelle quali opereranno.

L'articolo 9 prevede la Conferenza del sistema regionale delle Ater, modificata nella sua composizione in base ai nuovi organi delle Aziende. Mentre l'articolo 10 ripropone il Collegio unico dei revisori dei conti quale organo di controllo.

Viene proposta nell'articolo 11 una nuova composizione delle "Commissioni requisiti soggettivi" operanti presso le Ater, sostituendo il componente designato dal Cal con i sindaci dei Comuni di volta in volta interessati all'attività della Commissione in quanto meglio conoscono le realtà dei loro territori.

Dall'articolo 12 al 14, si mantiene il sistema Ater nella programmazione regionale delle politiche abitative disciplinato dalla legge regionale 1/2016 sia nelle fonti di finanziamento delle Ater sia nella previsione del Fondo sociale quale aggregazione finanziaria di stanziamenti assegnati dalle Ater stesse, dalla Regione e dai Comuni a sostegno delle fasce più deboli dell'utenza, agendo come compensatore delle minori entrate nei canoni di locazione e nelle quote per i servizi accessori pagati dagli assegnatari. E si ripropone la precedente disciplina inerente i bilanci delle Ater, dalla loro approvazione alla loro consuntivazione. Viene evidenziato che, atteso che le Ater sono soggetti incaricati di gestione di Servizi di interesse economico generale (Sieg), i bilanci dovranno essere redatti in contabilità separata per l'individuazione chiara dei costi imputabili a tali azioni al fine anche di verificare la correttezza dell'importo delle compensazioni.

Nell'articolo 15 è confermato il compito di vigilanza della Regione, sottoponendo specifiche determinazioni all'approvazione della Giunga regionale. Nel 16 sono, invece, confermati lo stato giuridico e il trattamento economico del personale delle Ater ed è mantenuto il livello occupazionale anche relativamente alla fusione per incorporazione dell'Ater Alto Friuli in Ater Udine. Si propone peraltro, che al personale si applichino discipline omogenee in ordine allo stato giuridico.

Dall'articolo 17 al 19 si prevedono le abrogazioni in ragione delle nuove proposte, nonché le norme transitorie necessarie a seguito del riordino degli organi delle Ater e si fissa al 15 ottobre 2019 il termine entro il quale dotare le Ater del nuovo organo di vertice.

Infine, all'articolo 20 si pone in capo alla Giunta regionale l'obbligo di relazionare periodicamente al Consiglio regionale sull'attuazione della nuova legge, e al 21 si dispone la sua entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

Subito dopo l'illustrazione del testo, sono seguite delle audizioni con i soggetti maggiormente coinvolti dalla riforma.

(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)

(segue)



La IV Commissione presieduta da Tosollini (Lega) e l'ass. Pizzimenti (foto Acon)
La IV Commissione presieduta da Tosollini (Lega) e l'ass. Pizzimenti (foto Acon)
L'assessore Pizzimenti in IV Commissione (foto Acon)