Capigruppo maggioranza su ragioni ritiro pdl 53
(ACON) Trieste, 29 lug - COM/CMC - "La pdl 53, provvedimento di
legge all'ordine del giorno della seduta odierna, è conseguenza
di un provvedimento nazionale, la cosiddetta legge Fico, che
introduce il sistema contributivo per i consiglieri regionali e
il trattamento previdenziale differito al raggiungimento dei
requisiti anagrafici e dopo una contribuzione pari al quinquennio
di mandato".
E' quanto affermano in una nota congiunta i Capigruppo di
maggioranza in Consiglio regionale d'intesa con il presidente del
Consiglio Zanin. La decisione è stata annunciata in Aula dal
primo firmatario del documento, il consigliere Diego Bernardis
(Lega).
"Questo provvedimento - prosegue la nota - ha raggiunto la
versione definitiva dopo una serie di confronti sviluppati
nell'ambito di un tavolo tecnico regionale partecipato da tutte
le forze politiche e sottoscritto da quasi tutte le componenti
presenti, sia di maggioranza che di minoranza.
"Si è trattato quindi di un percorso legislativo condiviso e non
imposto, o voluto solo da una parte politica; un'ampia
condivisione venuta meno a fronte di una valutazione tecnico
economica del provvedimento e dagli approfondimenti conseguenti
ad alcune riflessioni formulate dalla maggioranza.
"Da qui la decisione di ritirare il provvedimento maturata
nell'ambito di un vertice di maggioranza convocato a margine
della seduta d'Aula, alla presenza dei capigruppo e dei
presidenti del Consiglio regionale e della V Commissione.
"Le motivazioni alla base della proposta di legge si basavano
sulla volontà di equiparare il sistema pensionistico del
consigliere regionale a quello di un qualsiasi altro lavoratore
dipendente in un'ottica di equità. Il fatto che questo comunque
avrebbe avuto un riflesso sul bilancio regionale ha spinto la
maggioranza a decidere di ritirare il provvedimento.
"Una rinuncia al trattamento pensionistico - commentano i
capigruppo della maggioranza - operato a differenza di altre
Regioni, fra le quali le prime a legiferare in tal senso sono
state la Campania, la Calabria e la Liguria, che conferma la
volontà della maggioranza regionale a proseguire un percorso di
serietà e sobrietà legislativa".