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Capigruppo maggioranza su ragioni ritiro pdl 53

29.07.2019
12:59
(ACON) Trieste, 29 lug - COM/CMC - "La pdl 53, provvedimento di legge all'ordine del giorno della seduta odierna, è conseguenza di un provvedimento nazionale, la cosiddetta legge Fico, che introduce il sistema contributivo per i consiglieri regionali e il trattamento previdenziale differito al raggiungimento dei requisiti anagrafici e dopo una contribuzione pari al quinquennio di mandato".

E' quanto affermano in una nota congiunta i Capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale d'intesa con il presidente del Consiglio Zanin. La decisione è stata annunciata in Aula dal primo firmatario del documento, il consigliere Diego Bernardis (Lega).

"Questo provvedimento - prosegue la nota - ha raggiunto la versione definitiva dopo una serie di confronti sviluppati nell'ambito di un tavolo tecnico regionale partecipato da tutte le forze politiche e sottoscritto da quasi tutte le componenti presenti, sia di maggioranza che di minoranza.

"Si è trattato quindi di un percorso legislativo condiviso e non imposto, o voluto solo da una parte politica; un'ampia condivisione venuta meno a fronte di una valutazione tecnico economica del provvedimento e dagli approfondimenti conseguenti ad alcune riflessioni formulate dalla maggioranza.

"Da qui la decisione di ritirare il provvedimento maturata nell'ambito di un vertice di maggioranza convocato a margine della seduta d'Aula, alla presenza dei capigruppo e dei presidenti del Consiglio regionale e della V Commissione.

"Le motivazioni alla base della proposta di legge si basavano sulla volontà di equiparare il sistema pensionistico del consigliere regionale a quello di un qualsiasi altro lavoratore dipendente in un'ottica di equità. Il fatto che questo comunque avrebbe avuto un riflesso sul bilancio regionale ha spinto la maggioranza a decidere di ritirare il provvedimento.

"Una rinuncia al trattamento pensionistico - commentano i capigruppo della maggioranza - operato a differenza di altre Regioni, fra le quali le prime a legiferare in tal senso sono state la Campania, la Calabria e la Liguria, che conferma la volontà della maggioranza regionale a proseguire un percorso di serietà e sobrietà legislativa".



I consiglieri del centrodestra in Aula mentre parla il presidente Fedriga (foto Acon)