Cr: ddl 56 Ater, relatore minoranza Moretti (6)
(ACON) Trieste, 29 lug - CMC - Critiche sul metodo e sul merito
del provvedimento: il consigliere regionale Diego Moretti (Pd)
inizia la sua relazione di minoranza evidenziando le criticità
del ddl 56 e l'iter del provvedimento che - afferma - ha seguito
una procedura forzata, dettato da una fretta ingiustificata e
giunta in Aula senza alcun coinvolgimento degli enti locali, dei
sindacati, dei vari portatori di interesse, dei territori, quasi
si volesse far passare sotto silenzio una norma che pure incide
pesantemente sui alcuni territori della regione.
Sul merito della norma le critiche sono concentrate
sull'impostazione data dalla Giunta: è un errore secondo Moretti
aver voluto fare un disegno di legge ad hoc sull'ordinamento
delle Ater, anziché modificare le norma esistente (LR 1/2016)e
aver prodotto così un disegno di legge fatto solo per
reintrodurre i Consigli di Amministrazione e umiliare alcuni
territori.
Il consigliere critica poi la nuova governance che da un cda di
dieci persone passa a quattro cda per complessivi 13 componenti e
l'accorpamento dell'Ater Alto Friuli in quella di Udine, definita
un affronto e un'umiliazione, poiché priva un territorio di
autonomia decisionale e politica in tema di edilizia pubblica.
Altro aspetto preso in esame e giudicato negativamente è quello
legato alle figure dei "direttori a scavalco" con il
declassamento sia del territorio pordenonese che di quello
isontino e la decisione di far dipendere le rispettive direzioni
da Udine e da Trieste: una soluzione imbarazzante che declassa e
impoverisce sia la destra Tagliamento che l'Isontino.
In chiusura Moretti evidenzia altri due temi: l'abrogazione della
norma della legge regionale 1/2016 che dava alla minoranza la
nomina di un rappresentante effettivo e uno supplente del
Collegio dei revisori e l'indicazione del Presidente del Collegio
medesimo, e la modifica della norma sulla Commissione per
l'accertamento dei requisiti soggettivi, che toglie la presenza
di un rappresentante dei Comuni nei quali opera l'Ater, designato
dal CAL, per sostituirlo con la presenza dei sindaci direttamente
interessati.
Per queste ragioni quella in esame è per il consigliere del Pd
una norma affrettata, senza alcuna strategia, che umilia e
declassa una parte dei territori della regione, frutto di un
compromesso che non ha avuto il coraggio di andare fino in fondo.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)
(segue)