Cittadini: Centis, no deciso alla pessima riforma delle Ater
(ACON) Trieste, 29 lug - "La norma introdotta dalla maggioranza
è inaccettabile per diverse ragioni, prime fra tutte
l'eliminazione dell'Ater Alto Friuli che è stata accorpata a
quella di Udine, il ritorno ai costosi Consigli di
amministrazione, leggasi 'poltrone' retribuite, e la riduzione a
soli due direttori, uno per Udine e l'altro per Trieste, che si
occuperanno a scavalco rispettivamente anche di Pordenone e
Gorizia. Decisioni più che discutibili e imposte dall'alto, senza
ascoltare i territori e gli amministratori locali".
E' il commento del consigliere regionale Tiziano Centis
(Cittadini) al ddl per la modifica della normativa relativa alle
Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale (ATER) approvato
in Aula con il voto contrario dei Cittadini e delle altre forze
di opposizione.
"Quale utilità c'è - prosegue Centis - nel ritorno ai costosi
Consigli di amministrazione? Le risorse che attualmente le Ater
risparmiavano per queste 'poltrone' erano giustamente investite
per la manutenzione degli alloggi dei cittadini. Che senso ha una
gestione centralizzata su Udine anche di tutto il territorio
Pordenonese e dell'Alto Friuli e su Trieste dell'Isontino? La
fusione dell'Ater Alto Friuli nell'Ater di Udine è un duro colpo
per il territorio montano che richiede invece maggiori attenzioni
e presenza sul territorio: dopo la sanità, ora tocca alle case
popolari.
"Temi così importanti e delicati - conclude il consigliere - non
possono essere discussi con un colpo di mano consiliare che
elimina i tempi del confronto e ascolto con il territorio".