Pd: Iacop, garantire autonomia a Friuli Innovazione
(ACON) Trieste, 8 ago - COM/RCM - "La tutela e la
valorizzazione del Friuli, nell'ottica di un giusto equilibrio
con gli altri territori della regione, dev'essere un obiettivo
comune. In quest'ottica, Friuli Innovazione è uno strumento
forte, la politica regionale deve garantirne l'autonomia seppure
con la collaborazione di altre realtà scientifiche del Friuli
Venezia Giulia. Il Comune di Udine, con università, Comune,
Camera di commercio e industriali, deve essere protagonista e non
spettatore".
A dirlo è il consigliere regionale del Pd Franco Iacop,
intervenendo nel dibattito sul futuro del centro di ricerca e di
trasferimento tecnologico Friuli Innovazione.
"Il parco tecnologico ha raggiunto risultati importanti non solo
dal punto di vista dei bilanci, ma anche in termini di
progettualità europea, dimostrando di sapersi muovere con
successo nella partecipazione ai bandi che costantemente la
vedono protagonista. Ha dimostrato, inoltre, forte sinergia con
le imprese supportandole nel campo dell'innovazione e della
ricerca. Tutto questo - prosegue Iacop - va mantenuto, difeso e
garantito.
"Infatti, a seguito dell'acquisizione delle quote dell'ex
Provincia di Udine da parte della Regione e del nuovo indirizzo
che punta a una forma aggregativa con altre realtà regionali
vocate all'innovazione, ora non è più chiaro in che modo si
voglia rafforzare e rendere ancora più efficiente il legame tra
questo incubatore di innovazione e l'università di Udine e il
territorio con le due diverse rappresentanze".
Quanto alla politica friulana, Iacop guarda anche al Comune di
Udine: "È importante tenere alta l'attenzione su temi cruciali
come quello del parco tecnologico. E' quanto mai necessario che
oltre all'università, anche il Comune di Udine inizi ad assumere
un ruolo di guida e di strategia in un settore chiave come quello
dell'innovazione industriale e del raccordo tra mondo scientifico
e mondo produttivo. Lontani da visioni campanilistiche, va detto
che il sistema Friuli può dare molto al FVG, a condizione però di
guidare e comprendere i processi e non subirli o rassegnarsi al
ruolo di spettatori come stiamo vedendo accadere in questi giorni
da parte della Giunta regionale sulle vicende di Confindustria e
delle Camere di commercio".