M5S: nel Monfalconese ozono oltre i limiti, no a fonti inquinanti
(ACON) Trieste, 3 set - COM/MPB - "Basta prendere in esame i
dati Arpa, pubblicati sul sito dell'Agenzia, per accorgersi che
la situazione sul Monfalconese, non è e non era delle migliori".
La denuncia arriva dal Gruppo M5S in Consiglio regionale, con il
portavoce alla Camera Luca Sut e il consigliere comunale
Gualtiero Walter Pin, che ribadiscono la netta contrarietà alla
realizzazione di nuove centrali o inceneritori così come alla
riconversione di impianti esistenti con fonti inquinanti.
"1 settembre: ozono oltre i limiti in più stazioni di rilevamento
e anche nei giorni precedenti ci sono stati alcuni sforamenti -
rilevano gli esponenti del MoVimento 5 Stelle -. È necessario
ricordare che l'ozono è un inquinante molto tossico per l'uomo, è
irritante per tutte le membrane mucose ed una esposizione critica
e prolungata può causare danni anche gravi alla salute. Le
persone più vulnerabili, sono sempre gli anziani, i bambini, le
donne in gravidanza e chi svolge attività lavorativa o fisica
all'aperto.
"L'ozono è responsabile anche di danni alla vegetazione e ai
raccolti, quindi anche ciò che mangiamo è "malato".
"Ci sono poi le nano particelle, comunemente chiamate pm 2,5 e
inferiori, le quali, per legge, non sono monitorate nella maggior
parte dei casi, ma i cui effetti sulla salute umana e
sull'ambiente sono ben noti - aggiungono i pentastellati -. In un
momento di grandi cambiamenti climatici in corso e di
riscaldamento globale in aumento, le politiche da portare avanti,
non sono certo quelle legate alla combustione, qualsiasi sia la
fonte da bruciare. L'aria è già molto malata e di certo, non
possiamo permettere di contribuire ulteriormente ad un
aggravamento.
"Il gran caldo di questo mese non ha aiutato e di certo non
possiamo sperare in miglioramenti a breve termine - concludono i
rappresentanti M5S -. Arrivano le piogge sì, ma anche queste,
come le ultime, saranno bombe d'acqua e causeranno danni
all'agricoltura. In ogni caso non si può sempre sperare
nell'arrivo di una pioggia per riportare l'inquinamento a livelli
accettabili.
"Non è quindi più possibile né è concesso pensare alla
realizzazione di nuove centrali o inceneritori e nemmeno alla
riconversione degli impianti esistenti, nemmeno con fonti meno
impattanti ma comunque inquinanti per l'ambiente e per la salute
umana".