Patto: Moretuzzo, mozione per giungere a riscrittura Decreto Crescita
(ACON) Trieste, 13 set - COM/CMC - "La Regione chieda al nuovo
Governo la modifica del Decreto Crescita", afferma il capogruppo
del Patto per l'Autonomia in Consiglio regionale, Massimo
Moretuzzo, che aggiunge: "L'anticipazione delle detrazioni,
prevista dalla norma, metterà in ginocchio migliaia di piccole
imprese, serve subito una revisione del decreto".
Una sollecitazione che Moretuzzo porta all'attenzione di
presidente e Giunta regionale attraverso una mozione nella quale
li invita a intervenire, attivandosi presso il Governo e il
Parlamento, con immediatezza e sollecitudine, per una riscrittura
della norma sulla base delle reali esigenze dell'economia del
Paese e delle piccole realtà che vi operano, contribuendo in modo
sostanziale all'arricchimento economico e sociale del nostro
territorio, anche individuando risposte o correttivi applicabili
su base regionale, volti a sanare o perlomeno a mitigare le
criticità evidenziate dalle categorie.
"Come se non bastassero le conseguenze di una crisi economica
ormai strutturale che lascia ogni anno sul campo centinaia di
piccole imprese e migliaia di posti di lavoro, il precedente
Governo gialloverde si era inventato una misura che, se
applicata, rischia di far chiudere molte altre aziende, magari
non quelle di grandi dimensioni, ma certamente penalizzerebbe
fortemente le piccole e medie imprese. Pensare che queste -
spiega Moretuzzo - abbiano la liquidità sufficiente per
anticipare le detrazioni sulle ristrutturazioni che spettano ai
loro clienti, è pura follia e significa, ancora una volta,
penalizzare chi vive del proprio lavoro e dare campo libero a
finanziarie e speculatori".
"L'iniziativa del Gruppo consiliare del Patto per l'Autonomia -
prosegue il consigliere -, che più volte si è attivato in difesa
delle piccole e medie imprese del territorio, anche contro la
centralizzazione degli appalti pubblici, e che per primo in
Regione ha chiesto l'adozione di una normativa regionale propria
su appalti e lavori pubblici in un'ottica di sviluppo
territoriale, raccoglie ora la preoccupazione del tessuto
imprenditoriale regionale per la novità introdotta dal Decreto
Crescita, espressa dai leader regionali di Confartigianato,
Confapi edilizia, Confcommercio e Cna.
"Secondo un sondaggio di Confartigianato Udine, una elevatissima
percentuale di imprese artigiane regionali si dichiarano
costrette, a fronte della eventuale richiesta di applicazione di
tale sconto da parte dei clienti, a rinunciare a effettuare il
lavoro, con evidenti ricadute negative sul loro fatturato e il
rischio di un aumento dei prezzi per i clienti - osserva
Moretuzzo -. Le piccole e medie imprese sono una componente
essenziale del tessuto produttivo del Friuli-Venezia Giulia,
compromettere i loro equilibri economici arrecherebbe danni
rilevanti per l'intera economia regionale. La Regione agisca in
fretta prima che sia troppo tardi".