Pres. Zanin con Selay Ghaffar portavoce di Solidarity Party Hamastagi
(ACON) Udine, 23 set - MPB - "Grazie per averci aperto una
finestra sulla realtà non solo femminile in Afghanistan, per la
coraggiosa capacità di mettersi in gioco per aiutare il suo Paese
ad affermare i diritti civili e a incoraggiare e sostenere le
donne afghane in una battaglia di presa di coscienza ed
emancipazione".
Il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin ha
incontrato oggi a Udine, nella sede della Regione, Selay Ghaffar,
una delle personalità femminili afghane più in vista in questo
momento, portavoce del Solidarity Party Hambastagi, unica
espressione realmente democratica nell'attuale panorama politico
afghano, in Italia per una serie di incontri pubblici in
particolare in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, con scuole e
cittadinanza per raccontare la realtà del suo Paese, ospite della
ONG "Insieme si può", rappresentata dal direttore Daniele
Giaffredo.
"Una testimone preziosa e rara, una straordinaria ambasciatrice
dei diritti umani non solo per il suo Paese, ma per un impegno
che vale per qualunque parte del mondo", ha sottolineato ancora
Zanin, appuntando sulla giacca di Selay Ghaffar il simbolo del
Friuli Venezia Giulia a manifestare l'amicizia del Consiglio
regionale e la solidarietà dell'intera Comunità per del Friuli
Venezia Giulia al suo impegno".
Per "Insieme si può", che riunisce diverse associazioni che
collaborano e cooperano con l'Afghanistan, c'era anche Carla
Dazzi, referente per Belluno, e Michele Rondo per la sede di
Porcia - Pordenone che, insieme a quella di Sappada, opera in
FVG, accompagnati dalla consigliera regionale Chiara Da Giau e
dalla vicepresidente della CRPO Rosi Toffano.
Obiettivo degli incontri - ha spiegato Selay Ghaffar che sarà
presente al Teatro Nuovo a Udine all'annuale convegno del Centro
Balducci - è quello di far conoscere la situazione del Paese e
raccogliere la disponibilità alle collaborazioni nei Paesi che
hanno delle relazioni con l'Afghanistan: in Italia tanti sono i
movimenti e le realtà - ha spiegato ancora - che da anni ci
sostengono nel portare avanti la nostra causa per i diritti umani
e la democrazia. Molte sono state finora le occasione che abbiamo
avuto di incontrare consiglieri regionali e figure politiche
italiani, ed abbiamo ricevuto amicizia e sostegno concreto ai
progetti che cerchiamo di realizzare a favore di donne e bambini,
ma il nostro impegno è quello di allargare la rete di solidarietà
per le nostre iniziative e la nostra battaglia per la giustizia,
perchè l'attenzione dei Paesi stranieri alla nostra causa ha un
riflesso importante anche sul nostro governo e l'opinione
pubblica afghana.
"Con fermezza vogliamo affermare l'idea che non può esistere vera
pace senza giustizia - ha aggiunto ricordando quanto il suo
partito si stia battendo perchè l'Ue entri a far parte dei
trattati di pace che riguardano il futuro dell'Afghanistan e
chiedendo che anche le istituzioni locali premano sul governo
italiano perchè sostenga in ambito europeo questa istanza".
Selay Ghaffar, 36 anni, è forse l'attivista più nota in
Afghanistan assieme a Malalay Joya, e per questo sempre sotto
minaccia. Una condizione difficile - ha spiegato rispondendo
anche alle domande del presidente Zanin e di Da Giau e Toffano -
ma è un sacrificio necessario e importante per dare al popolo la
speranza di poterci liberare dall'occupazione e di poter portare
davanti alla giustizia i criminali. E per avere fiducia in un
processo lungo per modificare la cultura anche fra i giovani, far
crescere la consapevolezza nelle donne e cambiare la mentalità
maschile. In questo senso ci sono molti intellettuali che si
battono per noi e il partito, che al suo interno sostiene la
leadership femminile, ha posto come priorità l'impegno per i
diritti delle donne".
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it)
MPB
Pres. Zanin con Selay Ghaffar, e con consigliera Chiara Da Giau, vice presidente CRPO Rosi Toffano e rappresentanti associazione "Insieme si può"
Pres. Zanin mentre appunta simbolo CR sulla giacca di Selay Ghaffar
Incontro con Selay Ghaffar