II Comm: illustrata pdl coltivazione canapa industriale
(ACON) Trieste, 24 set - RCM - Illustrata in II Commissione
consiliare presieduta da Alberto Budai (Lega), presente
l'assessore regionale Sergio Bini, la proposta di legge per la
transizione della Regione verso un'economia verde, circolare e
sostenibile attraverso la promozione, la coltivazione e la
trasformazione della canapa industriale, d'iniziativa dei
consiglieri del Movimento 5 Stelle, prima firmataria Ilaria Dal
Zovo.
"Il progetto che presentiamo mira a promuovere e favorire sul
territorio regionale il ripristino (ne eravamo i primi produttori
mondiali sino agli anni '30) della coltivazione della canapa
industriale (Cannabis sativa L.) e la sua trasformazione in
prodotti ad alto valore aggiunto nei settori dell'alimentare, del
tessile e della bioedilizia, oltre alla formazione di operatori
in questi settori", ha spiegato la stessa Dal Zovo.
"Fornisce inoltre un supporto tecnico ai canapicoltori attraverso
l'università e l'Ersa, sostiene l'impianto di un centro di prima
trasformazione della canapa, incoraggia l'innovazione e
l'aggregazione delle imprese".
Entrando nel merito dell'articolato, si legge che la Regione
promuove la canapa come agente di "economia verde" e volano
economico di cambiamento. Non di secondo piano - ha aggiunto la
Dal Zovo -, a supportare la proposta di favorire il ripristino
della coltivazione della canapa industriale è il suo valore
ecologico: le qualità agronomiche della canapa la rendono una
coltura in grado di ridurre l'impatto ambientale in agricoltura,
perché ha una ridotta necessità di pesticidi o diserbanti, è poco
esigente in materia di suolo e fertilizzanti, tollera una certa
salinità ed è in grado di produrre contemporaneamente semi
dall'alto valore nutrizionale e fibra di buona qualità per
molteplici scopi industriali. È una coltura dinamica che si
adatta a diverse condizioni agro-ambientali e lascia nel suolo un
grande quantitativo di materiale organico utile per il
mantenimento del contenuto di sostanza organica nel terreno.
Inoltre, la canapa è in grado di tollerare l'accumulo di metalli
pesanti e può quindi avere un ruolo nella fitodepurazione dei
siti inquinati.
Si chiarisce, poi, che la coltivazione è consentita
esclusivamente utilizzando seme certificato e che il sostegno
regionale è escluso per chi intenda coltivare la canapa come
biomassa a fini energetici; si prevede che la Regione promuova la
conoscenza delle proprietà e degli utilizzi della canapa e dei
suoi derivati per accrescerne la domanda, così come la formazione
degli addetti nei suoi settori di utilizzo affinché si crei un
circuito vizioso di prodotti a base di canapa ad alto valore
aggiunto.
E ancora, si pensa a un progetto pilota di sostegno tecnico alla
coltivazione e che la Regione si faccia parte attiva
nell'attuazione di un impianto di prima trasformazione degli
steli e dei semi di canapa, oltre a sostenere economicamente
l'innovazione delle micro imprese del settore manifatturiero
operanti nella trasformazione dei derivati della pianta; si
prevede che per la valorizzazione della produzione e della
tracciabilità di questi prodotti, l'Ersa possa concedere l'uso
del marchio regionale Agricoltura Qualità Ambiente (Aqua), e che
sia istituito un registro regionale delle coltivazioni di canapa
affinché possa essere monitorato l'incremento delle superfici.
Da ultimo, la consigliera Dal Zovo ha fatto presente che si
colgono le opportunità che offre la legge n. 242 del 2016 che
permette la libera coltivazione delle varietà indicate nel
'Catalogo comune delle specie di piante agricole' dell'Unione
europea. Inoltre, prima della legge del 2016, avevano deliberato
il sostegno alla canapicoltura la Toscana nel 2003 e
l'Emilia Romagna nel 2007, mentre a seguito della legge statale,
a legiferare sono state Campania, Lazio e Puglia con il sostegno
a progetti pilota. Altre proposte di legge sono state depositate
in Basilicata, Molise e più di recente in Veneto.
Dopo l'illustrazione, si sono svolte audizioni con numerosi
soggetti portatori di interesse: dagli agronomi e agrotecnici
all'Ersa - Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, dai biologi
alle cooperative, dagli imprenditori agli artigiani. Mentre
dall'assessore Bini è arrivata una riflessione legata all'aspetto
economico della questione, ovvero capire se è garantito, per chi
intende investire in questa coltivazione, un reale profitto.
(foto su www.consiglio.regione.fvg.it; immagini alle tv)