Citt: Liguori, gestione urgenza sanitaria non può lasciare ambiguità
(ACON) Trieste, 25 set - COM/MPB - Torna in discussione in Aula
in Consiglio regionale ancora una volta il tema dei punti di
primo intervento. Un tema importantissimo perché riguarda la
salvaguardia della sicurezza dei cittadini nel delicatissimo
momento dell'urgenza sanitaria.
Il 5 settembre scorso il Consiglio dei Ministri ha impugnato
l'articolo 74 comma 3 della legge omnibus del Friuli Venezia
Giulia che prevede che i Punti di Primo intervento delle
strutture ospedaliere riconvertite siano dotati di letti di
osservazione a disposizione della funzione di emergenza urgenza,
in quanto in conflitto con il decreto ministeriale 70 del 2015
che dice chiaramente che nei punti di primo intervento non è
prevista l'osservazione breve del paziente.
La consigliera dei Cittadini, Simona Liguori, che fin da subito
aveva denunciato i rischi di questo provvedimento, ha interrogato
l'assessore Riccardi per sapere se intendesse riallineare la
legislazione regionale alle previsioni del DM 70 o, in caso
contrario, se intendesse quantomeno dare precise indicazioni agli
enti del servizio sanitario regionale affinché, in attesa del
contenzioso costituzionale con lo Stato sul punto specifico, i
pazienti non vengano tenuti in osservazione nei Punti di primo
intervento. Nella sua risposta l'assessore Riccardi ha dichiarato
di voler proseguire dritto per la strada intrapresa.
"Con sconcerto registro - ha detto Liguori - che l'assessore
abbia comunicato oggi che intende andare avanti nonostante
l'impugnativa dello Stato".
Liguori ha ribadito ancora una volta come la gestione
dell'urgenza sanitaria non possa lasciare spazio ad ambiguità:
"Soltanto nei pronto soccorso, che sono inseriti all'interno di
ospedali che prevedono tutte le strumentazioni e i reparti adatti
a far fronte alle criticità, è possibile tenere dei pazienti in
osservazione. La norma contenuta nel DM 70 esiste per una logica
ben precisa: le persone in stato di urgenza medica devono essere
stabilizzate ed inviate nelle strutture in grado di far fronte in
qualsiasi momento ad un peggioramento delle condizioni del
paziente. La possibilità di tenerle in osservazione lontane dagli
ospedali mette a rischio la loro salute e perfino in alcuni casi
la loro vita, ecco perché l'ostinazione dell'Assessore Riccardi
lascia sgomenti. Il fatto che nel presidio riconvertito di
Cividale questa pratica già accada, non è certo l'alibi per
replicare lo stesso anche negli altri presidi, piuttosto va
subito rimesso in sicurezza anche quel punto di primo intervento.
"Se la ragione di tanta ostinazione da parte di Riccardi è quella
di dare delle risposte elettorali ad alcuni territori, ciò rende
il fatto ancora più grave".